Nel corso della lunga intervista concessa alla Gazzetta dello Sport, il vicepresidente dell’Inter Javier Zanetti ha parlato anche del rapporto con il presidente Erick Thohir: “Me la cavo meglio io con l’inglese che lui con l’italiano, spero - ha ammesso -. Ma a 40 anni è dura, all’inizio quando andavo a lezione con i bambini mi sentivo uno scemo: loro imparavano alla grande e per me era cinese”. 

Gli viene poi chiesto se ci è rimasto male per aver dovuto firmare un contratto a tempo, per soli due anni: “È la filosofia di Thohir: mi ha trattato come un manager. Quello che mi interessava era sentire la sua fiducia ed essere considerato un veicolo importante per lanciare l’immagine dell’Inter anche a livello internazionale. E poi era normale: Moratti mi conosce da una vita, lui no. Moratti conta e conterà sempre: è molto rispettoso, ma quando deve intervenire lo fa. Un ruolo diverso con Mancini? Diciamo che mi sento più coinvolto di prima. Normale: io e Roberto ci conoscevamo già. Ma lui sembra un altro rispetto ad allora: più tranquillo, più consapevole. E ha cambiato in parte pure il modo di allenare: molta più intensità, adesso. Ci confrontiamo spesso e se lo ritiene giusto parlo con i giocatori. E’ successo soprattutto nei giorni difficili: so cosa vuol dire attraversare certi momenti”. 

Sezione: News / Data: Sab 21 febbraio 2015 alle 11:16 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Redazione FcInterNews.it
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