Ecco come Massimo Moratti, davanti all'Assemblea delle Nazioni Unite, ha raccontato il progetto di Inter Campus, nelle parole riportate dal sito ufficiale del club: "La storia inizia quindici anni fa in una favela di Rio de Janeiro, non potevamo tenere gli occhi chiusi davanti alla possibilità che avevamo di fronte di far sorridere dei bambini, di far sentire loro che appartenevano al mondo". Poi siamo stati in Kosovo, nel mezzo della guerra. I bambini venivano da famiglie in condizioni terribili, abbiamo sentito la necessità di aiutarli. Una necessità che abbiamo sentito poi ovunque siamo andati. Oggi, dopo tutti questi anni passati così velocemente, ci ritroviamo in 25 diversi Paesi, con la stessa passione e la volontà di fare ogni volta sempre meglio, ma anche con un'esperienza che ci fa sentire d'aiuto alle comunità più svariate, alle famiglie e certamente alle stelle di questo progetto: i bambini, diversi per cultura, colore della pelle, lingua, identici però nei sentimenti".

Questa la chiosa del presidente: "L'Inter diventa il loro grande amico, un amico che li aiuta a sentirsi coraggiosi e dà loro la libertà di esprimersi. Quando tutto è stato detto e fatto, rimangono in mente e restano nei nostri cuori i loro occhi, la luce dei loro sorrisi. Felici di giocare insieme, di indossare la maglia. Lavoriamo in situazioni difficili, a volte isolate per la loro pericolosità, ma la fiducia delle famiglie nel nostro progetto è tale da rendere il lavoro sempre più facile e sereno".

Sezione: News / Data: Gio 29 novembre 2012 alle 11:12
Autore: Christian Liotta
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