Appuntamento conviviale, rigorosamente a tavola, per l'intervista che Fabio Galante ha realizzato con StarCasinò Sport insieme al vicepresidente dell'Inter Javier Zanetti. Partendo dall'esordio a San Siro: "Ho avuto la fortuna d'entrarci da giocatore con altre maglie e non con quella dell'Inter. Quando vi giocavo con il Genoa, capivo subito la difficoltà della sfida. Lo stadio ha un impatto incredibile. E di stadi importanti ne ho girati, ma a San Siro l'atmosfera è magica. Mi ricordo la presentazione di Ronaldo 'Il Fenomeno' con lo stadio pieno, uno spettacolo. Aver giocato con grandissimi campioni in nerazzurro è stato davvero magico".

Cosa ricorda della finale di Coppa UEFA del '97/'98 e quale era lo schema prepartita?
"Il capitano era diventato Gigi Simoni, che per noi era una figura molto importante, come un padre di famiglia. La sua bravura è stata sempre quella di farci fare non dico quello che volevamo, ma darci l'input per esprimere le nostre capacità. Anche perché, a Ronaldo cosa dovevi dire? Dovevi dargli la palla e basta. Quindi Simoni diceva: 'Ragazzi, difendiamo bene, non prendiamo gol, perché tanto poi c'è Ronaldo a farcelo'. La bravura di Simoni è stata la gestione di tanti giocatori forti, poi chiaramente Ronaldo, per me, è stato il più forte di tutti".

Quali caratteristiche deve avere un difensore per competere a livelli top?
"Ultimamente ho parlato con Fabio Cannavaro. E abbiamo concordato come si sia modificato il ruolo del difensore nel passaggio da quando giocavamo noi ad oggi. Prima c'era l'uno contro uno, la marcatura a uomo anche a tutto campo. Adesso il difensore trascorre tanto tempo in allenamento ad affinare la fase impostativa, la costruzione dal basso con il portiere. S'è persa la qualità del difensore. Lo vedi quando qualche attaccante segna ed era marcato a tre metri di distanza dal diretto marcatore. Bisogna riacquistare il gusto del 'difendere', che è la priorità".

Qual è l'allenatore che ricorda con più piacere?
"Nel 2010 non c'ero al Triplete, dunque per me rimane Gigi Simoni".

Del futuro non v'è certezza. Qual è la vostra ambizione in un ipotetico percorso che vorreste fare nel futuro?
"Per quanto mi riguarda mi farebbe piacere continuare a rappresentare l'Inter in tanti eventi, manifestazioni e prepartita, in veste di brand ambassador. Così ho modo anche di ritrovare vecchi compagni, sarei contento".
 

Sezione: News / Data: Mar 28 giugno 2022 alle 21:17
Autore: Niccolò Anfosso
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