Un fiume in piena. Antonio Conte ribatte con fermezza le accuse, dopo la condanna a dieci mesi di squalifica in appello, scagliandosi contro la commissione disciplinare, a suo dire, decisa a volersi fare un nome a sue spese: “Sono stati sette mesi di accuse infamanti. Ho sempre rispettato le regole, dentro e fuori dal campo. In questa vicenda mi sono comportato in modo corretto. Sono rimasto allibito da quanto è stato detto da un membro della commissione giudicante. Forse voleva farsi un nome a mie spese”.

La figura di Carobbio: “Si parla di questa famosissima riunione tecnica prima della partita Novara-Siena. Si dice che io rassicuravo i miei giocatori. Hanno giudicato Pippo Carobbio, perché l’hanno dipinto come mio migliore amico, come persona affidabile e credibile, mentre la procura federale mi ha giudicato poco credibile. Quello che ha detto la procura federale è agghiacciante”.

Conte poi parla in termini negativi del suo patteggiamento: “Il patteggiamento è un ricatto bello è buono. E' una vergogna. Hanno rovinato la mia credibilità nei confronti dello spogliatoio. Chi mi conosce sa che persona sono. Sono abituato a vincere sul campo. In Albinoleffe-Siena hanno detto che potevo non sapere. E' tutto assurdo”.

Sezione: News / Data: Gio 23 agosto 2012 alle 15:49 / Fonte: TMW
Autore: Alberto Casavecchia
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