Finì 1-2 con gol di Corradi, Vieri per i nerazzurri e Marazzina. Tutto nel primo tempo. Eugenio Corini spera in un replay di quella partita: era la stagione 2001-2002, primo anno di Cuper e primo anno del Chievo in Serie A. "Sarà in notturna, come quella magica volta del dicembre 2001. Chissà che non porti bene e non ci scappi un’altra impresa", spera il tecnico gialloblu. "Magari non sarà al meglio, ma queste squadre hanno un così alto potenziale che partono sempre favorite. Il Siena domenica scorsa l’ha battuta disputando una grandissima partita. Ecco, il Chievo dovrà fare la gara perfetta e sperare che l’Inter perda qualche colpo". Poi la memoria torna a quella vittoria incredibile. "Di sicuro resterà la gara più bella della mia vita, quella che ricorderò per sempre. Noi, prima candidata alla retrocessione, battemmo l’Inter e salimmo al primo posto in classifica con un calcio spettacolare. Quell’exploit fece conoscere il Chievo ovunque. Ricordo in particolare i gol, l’autorevolezza con cui tenemmo il campo, l’esultanza. Con Moro e Lanna non volevamo più uscire dal campo. Restammo là un po’ a goderci quel momento perché avevamo scritto una pagina storica che ben difficilmente avrebbe potuto ricapitarci. Ora ci torniamo, e il sogno è di rivivere quelle sensazioni". Un Chievo che può giocare a 5 dietro, ma anche mutare in corsa il proprio atteggiamento tattico. "Possiamo giocare in un modo o nell’altro perché i ragazzi sono bravi a interpretare le varie situazioni - spiega Corini -. Ma l’importante è la mentalità. Sappiamo che sarà dura. L’Inter è ferita, ma noi siamo pronti a soffrire quando ci metterà sotto pressione e a cercare di far male quando ci capiterà l’opportunità. Contro queste squadre, ti puoi ritrovare dei punti che fanno la differenza".

Sezione: L'avversario / Data: Sab 09 febbraio 2013 alle 09:42 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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