Intervenuto in conferenza stampa a due giorni dal match tra la Svizzera e la Bielorussia, Yann Sommer, portiere dell'Inter, ha parlato ampiamente dei suoi primi mesi in nerazzurro. Partendo proprio dall'inizio, nello specifico dal giorno delle visite mediche: "La prima cosa che fa ogni giocatore che arriva all’Inter è sottoporsi alle visite mediche. La seconda è parlare con il leader degli ultras. La discussione era in italiano, quindi è stato necessario tradurre. Ma quello che ho capito è che il club è importante. Quello che ci viene chiesto è dare tutto per la società”. Sommer ha poi ripercorso l'estate travagliata vissuta al Bayern Monaco prima di trasferirsi in Italia: "Stavano succedendo troppe cose, ttra partenze e arrivi, spostamenti all'interno del club... Onestamente, quando ho firmato lo scorso inverno, non mi ero mai detto che avrei fatto solo sei mesi e poi me ne sarei andato. Io e la mia famiglia siamo andati a Monaco, con l'obiettivo di ambientarci a lungo termine, anche se sapevo che poteva succedere anche così, con il possibile ritorno di Manuel Neuer".

Invece, la situazione è cambiata e lui ha optato per i nerazzurri: "Perché ho firmato per l'Inter? Perché è l'Inter... C'è un'enorme tradizione, è un grande club e una grande squadra, lo stadio di San Siro è fantastico con grandi tifosi. È estremamente emozionante, si canta, si festeggia ed è estremamente rumoroso quando le cose vanno bene. Lì possiamo vincere. E poi all'Inter ho anche la possibilità di essere il numero uno per diversi anni. Questo ovviamente ha avuto un ruolo. Il lavoro con Simone Inzaghi? Con lui c'è tanta tattica, soprattutto difensiva; devo dire che ha un bel carattere". Insomma, l'Inter ha dato nuovo slancio alle ambizioni di Sommer, che di fronte alle velleità di Gregor Kobel di diventare nuovo numero della Nati afferma serenamente: "Non so quando mi fermerò". Ma che differenze ci sono tra i due club? "Il Bayern è altamente professionale quando si tratta di organizzazione. I dipendenti sono molto cordialii. All'Inter si assicurano anche che i nuovi giocatori e le famiglie si sentano a loro agio nel più breve tempo possibile. In Italia c’è una mentalità un po’ diversa, molto appassionata. La pressione è la stessa in entrambi i club, si punta sempre a vincere". 

A margine, intervistato dalla RSI, Sommer parla anche del lavoro con il nuovo preparatore Gianluca Spinelli: "È difficile affermare se ho fatto un ulteriore passo in avanti con lui: il suo modo di allenarsi è differente, ma aiuta sempre. Da tutti gli allenatori dei portieri ho comunque imparato qualcosa. D’altronde l’intenzione è di migliorarsi”. Le differenze fra Svizzera, Germania e Italia sono totali. “Ognuno ha il suo stile, ma tutto risulta utile nel corso di una carriera”. La Svizzera torna in campo dopo il rinvio forzato del match contro Israele per i fatti sanguinosi che stanno coinvolgendo il Paese: “È successo molto nelle ultime settimane... Non è facile: bisogna pensare al risultato senza dimenticare la situazione in Medio Oriente, ben più importante”, afferma Sommer che poi parla pure della sfida coi bielorussi. “Sì, abbiamo regalato dei punti nelle ultime sfide. Sarà importante preparasi al meglio così da sfruttare questa occasione”.

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Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 13 ottobre 2023 alle 20:25 / Fonte: Tribune de Geneve
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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