Genova è alle spalle, ora bisogna concentrarsi sulla Champions League perché la Dinamo Kiev non farà sconti. Nonostante ciò, non sarà il match di domani sera a decidere l’esito del girone F: “Inter-Dinamo Kiev non sarà una gara decisiva perché mancano ancora quattro gare e 12 punti per concludere il girone. Quella di domani sarà senza dubbio una partita importante perché potrà regalare più tranquillità o più pressione a seconda del risultato, ma non sarà l'ultima del girone. Veniamo dal successo contro il Genoa, ma non si possono trarre indicazioni da quella vittoria. Il miglior modo per preparare la gara contro la Dinamo Kiev era avere dei momenti di gioia, momenti che i giocatori hanno provato grazie a quella vittoria, conquistata soprattutto grazie allo spirito della squadra".

Uno dei problemi più seri sarà la formazione da schierare, e in tal senso non ci sono certezze: “Ieri Eto’o e Cambiasso hanno svolto lavoro individuale – ha spiegato Mou -. Oggi non potranno allenarsi ma cercheremo di capire se domani saranno disponibili. Samuel comunque verrà convocato. Stamattina abbiamo avuto la sensazione che per Milito ci possa essere una piccola possibilità, non è così invece per Thiago Motta, che non vogliamo rischiare in un momento in cui il suo ruolo può essere coperto da altri giocatori. Motta tornerà di certo contro il Catania”. Tornando agli aspetti tecnici della partita contro la Dinamo Kiev, Mourinho trae spunto dalle parole di Muntari: “Sulley ha detto una cosa molto semplice e assolutamente vera: la Champions è una competizione di campioni, abbiamo affrontato quelli di Spagna, quelli di Russia e ora affronteremo quelli di Ucraina. Metà della loro squadra gioca in nazionale e gli altri hanno grandi qualità. La Dinamo è in testa al suo campionato e ha perso solo contro il Barcellona, quando avrebbe potuto segnare in qualsiasi momento. È una squadra che ha tutto: struttura fisica, grandissima organizzazione, un allenatore di grande qualità e esperienza, velocità sulle fasce e in attacco i due migliori centravanti dell'Ucraina. Noi, faremo di tutto per far bene con la consapevolezza che nel calcio bastano pochi istanti per passare dal paradiso all'inferno. L'ho detto anche ai miei giocatori".

La conclusione è dedicata all’appello ai tifosi perché vengano allo stadio per sostenere la squadra, come hanno fatto prima Zanetti e Stankovic: "So che per un tifoso non è facile acquistare un biglietto per ogni partita dell’Inter, ma so anche che la società ha dimezzato i prezzi dei prossimi due impegni interni e spero che chi è al Meazza possa dare il suo contributo alla squadra, perché lo merita. Abbiamo giocato finora 11 partite contro squadre diverse e abbiamo sempre fatto bene”.

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 19 ottobre 2009 alle 15:07
Autore: Fabio Costantino
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