Massimo Moratti non se l'aspettava davvero. Sapeva che a livello giuridico l'Inter avrebbe pagato la serata contro la Sampdoria e le decisioni di Tagliavento, ma forse non in questi termini. Soprattutto dopo la serena telefonata con Giancarlo Abete, presidente della Figc, che evidentemente lo aveva rassicurato in tal senso. Invece la stangata non si è fatta attendere e ha colpito duramente la squadra nerazzurra, privandola di ben quattro giocatori e del suo allenatore, quest'ultimo per tre giornate. Una punizione giudicata eccessiva in Corso Vittorio Emanuele, da dove è partito immediatamente il ricorso per ammorbidire le punizioni di Mourinho, Cambiasso e Muntari, gli unici appiedati al di là di quanto accaduto sul terreno di gioco. "E' stata una sentenza ridicola, ci sarebbero molte cose da dire. Ringrazio Abete per la coerenza subito manifestata dopo la telefonata che abbiamo avuto domenica", si è lasciato scappare il presidente nerazzurro commentando quanto accaduto in sede legale. Evidentemente il numero uno della Figc gli aveva lasciato intendere ben altro esito, stando allo sfogo sarcastico di Moratti. Il quale, ha poi aggiunto ironicamente: "Riscontro davvero tanta sensibilità nei confronti di una squadra che deve rappresentare l’Italia in Champions League. Il presidente federale ha fatto in modo che la nostra vigilia fosse il più tranquilla e serena possibile. Adesso sì che potremo essere sereni per la coppa...", sottolineando che a poche ore dalla partita contro il Chelsea in Champions League le istituzioni hanno creato ulteriore nervosismo in casa nerazzurra, nonaiutando la squadra a preparare al meglio un match così importante come quello di Champions League.

Tutto fa brodo, insomma, ma è chiaro che il presidente dell'Inter, che ha chiesto a tutti i tesserati nerazzurri di rimanere in silenzio (almeno in Italia, alla luce delle dichiarazioni di Mourinho oltre Manica), stia maturando cattivi pensieri nei confronti del cosiddetto palazzo, senza tuttavia esternare alcuno di essi. Chiaro che il numero uno di Corso Vittorio Emanuele non voglia esporsi per non alimentare tensioni, ma bastano poche frasi per testarne il livello umorale. Ora però c'è il Chelsea e per le polemiche dirette ci sarà tempo dopo. Già Tagliavento e Tosel hanno fatto qualche danno di troppo, non è il caso di aumentare le tensioni in questo momento.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 23 febbraio 2010 alle 10:23 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Fabio Costantino
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