In esclusiva per Sky Sport, ha parlato l'attaccante nerazzurro Diego Alberto Milito, asso della squadra di Mourinho che si è concesso alla trasmissione 'I signori del calcio', condotta da Gianluca Vialli e Paolo Rossi, per parlare del più e del meno, sempre con l'Inter in primo piano. Per iniziare, la prima domanda riguarda il suo rapporto con Josè Mourinho: "Magari, all'inizio, uno lo vede come un allenatore diverso dagli altri, perché sa comunicare benissimo, e quindi da fuori può sembrare un allenatore un po' lontano dai giocatori. Invece non è così. Ho trovato una persona che cerca sempre di ascoltare i giocatori, è molto vicino alla squadra e per questo mi ha fatto una bellissima sorpresa".

Sull'importanza di avere un tecnico parafulmine, Diego è incerto: "A volte è utile e a volte no. A volte è importante che l'allenatore si prenda le responsabilità e che venga tutto caricato su di lui, a volte i giocatori hanno bisogno di questo. A volte siamo noi giocatori i colpevoli, e quando le cose non vanno benissimo, dobbiamo metterci la faccia noi e dire che è così, perché siamo noi giocatori a scendere in campo", ha ammesso il Principe, che poi ha parlato della sua esperienza al Genoa e del suo ricordo rossoblù: "Sicuramente sarò sempre legato al Genoa, perché lì ho vissuto momenti bellissimi ed è stata la prima squadra in cui ho giocato, in Europa. Oggi mi trovo in una squadra diversa, in una società grandissima, è il sogno di ogni bambino arrivare a giocare in una società così". Poi si torna sull'Inter, e Milito parla del suo compagno di reparto, Samuel Eto'o:  "Sì, posso dire che Eto'o si è inserito benissimo, è velocissimo sia nello spogliatoio che in campo. Credo che questo si veda, si vede che lui è contento, cerca sempre di dare il massimo e credo che stiamo trovando anche una bella intesa tra di noi. Sicuramente ci manca ancora un po' di tempo per conoscerci di più però, ovviamente, è un grandissimo campione".

La chiusura, però, è dedicata a Mario Balotelli: "Devo dire la verità, quando ho giocato contro di lui, sinceramente lui lo sa, lo volevo "ammazzare". Adesso che ce l'ho come compagno, lo voglio "ammazzare" ancora! Mario è così. Sicuramente deve crescere, è un ragazzo che ha bisogno di maturità, di tempo, e quando lui capirà dov'è e comincerà ad ascoltare le persone che deve ascoltare, sicuramente diventerà un grandissimo campione, perché ha un talento che tutti conosciamo", ha detto Milito. Parole importanti, da padre, che forse faranno riflettere SuperMario...

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 16 gennaio 2010 alle 09:41
Autore: Fabrizio Romano
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