La sosta per le Nazionali è alle spalle. Per l'Inter, adesso, è il momento di pensare al Torino. C'è da riprendere un percorso interrotto dalla sconfitta interna contro la Roma. Tanti assenti, dubbi importanti. Di questo e di altro mister Mazzarri parla in conferenza stampa. Ecco le sue parole raccolte da FcInterNews.it:
Come stanno i giocatori rientrati dalla Nazionale?
"Se c'è un ritardo aereo non è colpa di nessuno, non vedo perché io debba multare i giocatori. Voglio sgomberare ogni illazione sotto questo punto di vista. La condizione fisica è una bella domanda, ieri hanno fatto defatigante. Le condizioni sono buone, perché sono tornati senza infortuni. Oggi valuterò guardando il campo, e poi deciderò la formazione che prima della gara darà più garanzie".
Contro la Roma è arrivata la prima sconfitta. Che risposte ti aspetti?
"Sì, è vero. La prestazione però l'abbiamo valutata, non è stata così negativa e abbiamo pagato gli errori. Questa squadra deve comunque ancora crescere, ma a livello globale sta facendo bene e anche con la Roma come unità d'intenti e voglia di fare le cose che prepariamo sta bene. E' chiaro che domani sarà una partita difficile, su un campo particolare contro una squadra ottima, con un allenatore che dà organizzazione di gioco. E' un test importante, un'altra verifica ma sono fiducioso di poter fare bene".
L'infortunio di Alvarez può lanciare Kovacic?
"E' una possibilità. Dispiace per Ricky che stava facendo molto bene in questo periodo, aveva bisogno di continuità".
Che idea ti sei fatto dell'uso dei social network?
"Sono un allenatore vecchio stampo, anche se c'entra poco. ll calcio per me c'entra poco, va fatto in un altro modo. I calciatori devono divulgare certe cose il meno possibile, non c'entrano i social network. Se il mondo adesso funziona così va accettato".
Ha sentito Moratti in settimana?
"Lui ha preso questa decisione per il bene del club, e ci basta questo. Le motivazioni io le trovo sempre, devo dare il massimo sempre e comunque. Questo modo di pensare lo devo inculcare anche ai miei giocatori, ma le prestazioni e l'unità di intenti non è mai mancata al di là di ciò che succede intorno".
L'Inter ha preso due gol in contropiede contro la Roma. E' un problema strutturale?
"No, perché quest'estate c'erano dei meccanismi diversi. Ero appena arrivato, c'erano ancora i concetti del passato. Ora invece ci sono state tante partite, la squadra ha cominciato ad essere meno squilibrata e più organizzata. E' normale che giocando contro la Roma, vista la loro qualità, puoi un po' subire. Abbiamo però fatto la partita, concesso poche ripartenze. E' chiaro che non si deve cadere nella voglia di strafare, di vincere a tutti i costi, senza guardare la fase difensiva".
Potrebbe essere provato Guarin dietro un'unica punta?
"L'ho provata in America. Lui per struttura fisica e caratteristiche può mettere in difficoltà. Non escludo nulla, faccio delle decisioni guardando anche l'avversario. Lui adesso sta progredendo bene nel ruolo in cui è stato impiegato, deve automatizzare di più in questo ruolo. Quindi meglio evitare di mettere troppe idee in testa".
Le è capitato di pensare ad una telefonata dopo una partita con Thohir? Come se la immagina anche se resterà Moratti?
"L'inglese lo so anch'io. Siccome ho fatto la gavetta, ho fatto l'osservatore e mi sono sempre fatto capire. E' chiaro che non avrò la scioltezza di linguaggio, ma tanti miei colleghi italiani non sono più bravi di me a farsi capire. Io credo di aver fatto la carriera che ho fatto perché so come ci si muove in una società, il ruolo che ho e come devo non sconfinare. Io non chiamo mai la proprietà, è la proprietà che chiama l'allenatore. E io sono a disposizione loro 24 ore su 24, così come do spiegazioni ai calciatori in un altro modo. In 12-13 anni di carriera penso di aver fatto al meglio il mio lavoro, il resto è aria fritta. Se Thohir mi chiamerà gli rispondo, altrimenti non è un problema. Anche perché in questo momento, nonostante sappiamo tutto, ieri c'erano Branca e Ausilio con noi. Moratti è sempre venuto a trovarci. Non è cambiato granché toccando con mano tutto. Sono le loro strategie che verranno quando è il momento, e ne discuteremo tranquillamente".
Ha provato tanto nel reparto arretrato. Da cosa dipenderanno le decisioni finali?
"Dipenderà un po' da tutto. Dai dati, dal momento di forma in cui stanno. Questo sta succedendo, lo faccio sempre al di là della sconfitta contro la Roma. Quando pareggiammo con la Juventus, i Nazionali calarono negli ultimi minuti. E questo è un dato. Faccio tutto in base agli allenamenti, alle condizioni fisiche. Oggi ho un ultimo test, valuterò con Pondrelli, parlerò coi calciatori. Ho un po' di dubbi in difesa, a centrocampo, pure la seconda punta. L'unico certo di giocare è Palacio".
Gioca Samuel?
"Ho già risposto, devo ripetermi".
Come intende di arginare Cerci? Può somigliare a Gervinho?
"Questi calciatori sono importanti, perché possono metterti in difficoltà. Ci sono delle cose che abbiamo preso in considerazione, Cerci lo conosco bene così come il Torino che gioca bene e ha qualità. C'è pure Immobile, Barreto. E' una signora squadra, bisognerà stare attenti".
Quali sono gli errori da evitare?
"Sono quelli che ho detto prima. Fino ad oggi abbiamo preso gol su ripartenze degli altri, facendo il gioco nostro anche abbastanza bene. Vorrei che fossimo più cinici nell'ultimo passaggio, più precisi. Perché per come giochiamo raccogliamo poco, segnando un solo gol in due partite. Ormai sanno come può giocare l'Inter, sanno che attacchiamo in tanti e non dobbiamo farci sorprendere in contropiede".
E' sbagliata l'impressione che due punte sono troppe e una più una è un po' poco?
"I miei principi di calcio li conoscete. Però guardatevi intorno, anche le squadre di vertice con quanti attaccanti puri giocano. E' un calcio che non dà punti di riferimento, che vuole recuperare la palla con tanti calciatori. Noi dobbiamo fare tante cose, da crescere noi a crescere i giovani. E non capisco perché l'Inter non possa farlo. Fino alla sfida con la Roma siamo stati il miglior attacco del campionato, una delle difese migliori. Giocando con pochi attaccanti puri segnando con tanti calciatori. Maggio, ad esempio, nella Sampdoria fece 9 gol. Nel Napoli sempre 4-5. L'importante è che ci sia un gioco, attaccare bene la porta e non farci sorprendere in fase difensiva".
Ieri sera hai visto Roma-Napoli? Che sensazione ti sta dando questa Roma?
"E' una squadra molto solida. E' una bella realtà, hanno un bravissimo allenatore che viene seguito da calciatori esperti come Benatia, De Sanctis, Maicon. De Rossi è rigenerato. Può arrivare alla fine. La partita non l'ho vista, ho visto in cassetta Uruguay-Argentina per capire come stanno Palacio e Campagnaro".
D'Ambrosio è un osservato speciale?
"No, domani sarà osservato speciale dal punto di vista tattico. Speriamo di limitare dal punto di vista tattico. Poi aggiungo che anche in funzione degli attaccanti. Se Milito fosse stato bene, avrebbe giocato. Il calcio è dare e avere, devono tornarti i conti. L'importante è che la squadra giochi bene. Anche Icardi non sta bene, può giocare 20-30 minuti al massimo. Non riesce ad allenarsi bene, e non posso schierarlo dall'inizio altrimenti è un cambio sicuro. A gara in corso invece, vista l'autonomia che ha, può dare tanto. Belfodil ha caratteristiche totalmente diverse. Facendo delle considerazioni possiamo giocare in diversi modi".
Le ha dato fastidio l'atteggiamento di Sabella con i nazionali argentini dell'Inter?
"Non mi permetto di entrare in questo contesto".
Come sta Zanetti?
"Per come l'ho visto molto bene. Dal punto di vista motorio non si vede che è stato infortunato. Ha assaggiato la squadra, ha voglia di fare bene e di giocare. Strada facendo vedremo lo stato di forma. Dallo staff sanitario mi dicono che sta andando tutto al meglio".
L'anno scorso le prime amnesie arrivarono con l'assenza di Samuel. Quest'anno con Campagnaro. E' un caso?
"Parlo per quest'anno. Tutti i calciatori sanno cosa devono fare. Se sono amnesie singole sono legate ad un piccolo calo dovuto ad alcune partite fatte in un certo modo. Con la Roma tutti parlano della difesa perché abbiamo preso 3 gol, ma in altri reparti anche altri calciatori hanno dato molto meno. La fase difensiva si fa in 11, così come quella offensiva".
FcInterNews.it chiede al mister come sta Jonathan, e se c'è un ballottaggio Pereira-Nagatomo
"Su Jonathan posso dire che è recuperato. Le scelte però non posso dirle. Jonathan sta bene, posso dire che è fresco si è allenato bene e gioca dall'inizio".
Autore: Riccardo Gatto / Twitter: @RiccardoGatto1
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