Il destino consegna la conclusione del calciomercato invernale con l'inizio del riscaldamento prepartita di Inter-Atalanta. Alle 20:00 il registro delle trattative ha segnato la permanenza in nerazzurro di Milan Skriniar. Ma le anime interiste hanno preferito concentrarsi sul campo: calcio d'avvio e l'uomo contro uomo non è solamente della Dea (manuale consueto), ma anche la banda di Inzaghi costruisce il pressing asfissiante nei confronti degli avversari per impedire qualsiasi tentativo dinamico in verticale. Ecco, dunque, l'accelerazione degli sprint di Gosens, gli anticipi della linea difensiva e le ripartenze di Lukaku e Lautaro. Sul fronte opposto Duvan Zapata viene quasi abbandonato a se stesso. L'azione precisa per giungere alla finalizzazione arriva al 38', con il cross di Dumfries leggermente troppo alto per le pedine che avevano attaccato con grinta l'area di rigore atalantina. La conduzione della coordinazione balistica perfetta è marchiata da Calhanoglu, fermato solamente dal palo. Musso non l'avrebbe mai presa, potendola contemplare nel sacco.

COMPATTEZZA ENERGICA. Accompagnamenti frequenti all'azione offensiva, ripiegamenti in fase di non possesso. Alla prima frazione dell'Inter manca solo il gol. Anche se il vantaggio lo sfiora pericolosamente l'Atalanta, quando Zapata viene dimenticato completamente dall'assetto arretrato di Inzaghi, ma il colombiano grazia i due centrali (movimenti pessimi) e Onana, depositando incredibilmente alto. La struttura portante dell'incontro indica un canovaccio che potrebbe essere rivoluzionato da un istante all'altro. San Siro rimane in attesa dello squillo decisivo, di quella stoccata ausiliaria per stappare la contesa. Schizzano i brividi a San Siro quando Onana non trattiene il cross di Boga dopo accelerazione bruciante, abbozzando il tiro di Maehle, che spara altissimo. Ci pensa Darmian a scandagliare il sinistro all'angolino proprio quando Gasp aveva deciso di mettere dentro Lookman e Hojlund. Entrambe continuano a lottare: la qualificazione è dell'Inter.

TEMPESTA PERFETTA. Un'energia devastante nell'approccio della manovra in entrambe le fasi. Benedetta condizione psicofisica, che sei sempre decisiva nell'economia dei confronti. Darmian segna ma è ovunque, De Vrij anticipa sistematicamente Hojlund, Lukaku copre il pallone facendo salire i suoi, Lautaro è il tuttocampista del reparto avanzato (e non solo). Uno spettacolo osservare questa grinta dalle pedine interiste, che concludono il mese di gennaio dopo aver battuto il Napoli al rientro dalla sosta, schiantato il Milan ed eliminato la banda di Gasperini, probabilmente l'assetto al momento più in forma nell'universo della Serie A. Ora c'è un nuovo derby all'orizzonte: Inzaghi può guardare con fiducia a domenica. I rossoneri devono riscattare un capitombolo spaventoso, saranno ancora più arrabbiati. Ma, con questa energia, l'Inter può rivelarsi ancora una volta una tempesta perfetta.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 01 febbraio 2023 alle 08:15
Autore: Niccolò Anfosso
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