Ieri è iniziata ufficialmente la nuova era dell’Inter, il nuovo corso targato Rafa Benitez e, se il tecnico spagnolo ha sempre detto di voler lavorare all’80% col pallone, presto è cosa fatta. Il primo allenamento nerazzurro ha visto una certa continuità con quanto fatto da Josè Mourinho negli scorsi due anni, perchè l’Inter, abituata a certi carichi di lavoro, non può cambiare in un colpo solo metodologia di preparazione. La cambia invece Rafa, che rispetto al passato a Liverpool, userà di più appunto il pallone, lavorerà di più sui dettagli, su quello che lui chiama ‘Frazione di secondo’, importante se si gioca ad alti livelli. Importanti saranno, allo strumento che fa il calcio, la gabbia e la palestra. Non certo quella di Corrado Orrico, ma quella sullo stile di Roberto Mancini; saranno infatti delle partitelle a 3 o 4 uomini, dove si lavorerà sul possesso palla, sulla tecnica individuale. In tal senso le videocassette e gli allenamenti del Milan di ‘Sacchiana’ memoria hanno fatto la differenza. Il lavoro aerobico sarà solo la finalizzazione della seduta e la palestra sarà usata anche a seconda delle esigenze individuali e al risultato dei test medico-atletici.

Intanto Rafa, da buon professore, studia e prende appunti. Proprio come faceva il Mago Herrera e lo Special One: lo spagnolo riempie un blocco di appunti sui nerazzurri, cominciando a conoscerne pregi e difetti. Col passare dei giorni e quando tutta la squadra sarà a disposizione del tecnico madrileno, la parte tattica sarà prettamente sua, ed il campo d’allenamento si trasformerà nel suo regno. Benitez trasmetterà ai suoi uomini, con tutta la cura che ci mette, i punti forti e quelli deboli dell'avversario di turno. Inoltre, grazie al supporto tecnologico, Benitez sceglierà il tipo di lavoro da fare in base al ritmo settimanale o bisettimanale.

Proprio la tecnologia sarà un prezioso alleato per il tecnico spagnolo: i campi di allenamento sono predisposti in maniera tale da raccogliere in tempo reale dati utili al miglioramento dei calciatori. I nerazzurri saranno testati perciò in tempo reale, grazie ad uno strumento che avranno all’altezza del cuore che fornirà le informazioni ad un addetto tecnico, situato a bordo campo, valutando così se i nerazzurri stiano lavorando sottoritmo o sovraritmo. La tecnologia, dunque, è l’unico punto di rottura rispetto a Mourinho. Non resta che augurare buon lavoro, al professor Benitez e alla sua classe.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 14 luglio 2010 alle 09:15 / Fonte: Gazzetta- Corriere dello sport
Autore: Alberto Casavecchia
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