Per Roberto Gagliardini è arrivato il giorno della presentazione come nuovo giocatore dell'Inter. Una presentazione che è avvenuta in maniera diversa dal solito, e che ha coinvolto esclusivamente i tifosi nerazzurri: sono stati infatti loro a porre al centrocampista di Bergamo le domande attraverso i vari profili social del club, in una diretta che ha coinvolto anche i fan cinesi con la trasmissione in diretta su PPTV. FcInterNews.it vi propone le parole di Gagliardini:
14.06 - Steven Zhang, Stefano Pioli, Robert Faulkner e Javier Zanetti consegnano a Gagliardini la maglia numero 5. Rituali foto per il nuovo giocatore dell'Inter.
14.07 - Prime dichiarazioni a Inter Channel: "Com'è questo primo giorno pieno da interista? Intenso, ma capisco perché è un giorno importante per la mia carriera. Voglio dare tutto per questa maglia".
14.08 - Gagliardini, arrivato in studio, ricorda un gol segnato con gli Allievi all'Inter: "Sì, ma poi abbiamo perso la partita. Da anni l'Atalanta è conosciuta per il suo vivaio florido, mai come quest'anno sta dando i suoi frutti".
A quale giocatore ti ispiri?
"Quando ero piccolo mi piaceva Zinedine Zidane, anche se non ho le sue caratteristiche e non l'ho mai visto giocare dal vivo. Guardando i giocatori di oggi, penso che Paul Pogba sia il numero uno nel ruolo".
Chi è il migliore dell'Inter?
"Penso ci siano tanti campioni. Adesso ho fatto un solo allenamento, ma si vedono tante qualità. Possono fare la storia di questo sport".
Come impieghi il tempo libero?
"Mi piace giocare alla Playstation, ma visto che convivo con la mia ragazza devo far combaciare gli interessi. A volte faccio qualche giro. Videogioco al calcio, ma non mi metto mai in squadra".
Perché hai scelto l'Inter?
"Perché oltre ad avere una storia incredibile, è la squadra che mi ha voluto di più".
Pronto per l'esordio a San Siro?
"Sì, non mi spaventerà giocare lì, sono stato preso per dare il mio contributo. La prima volta che ho giocato lì è stato uno spettacolo, ricordo che quando siamo entrati in campo ricordavamo gli episodi storici avvenuti a San Siro, i gol che ricordavamo da piccoli".
Cosa vuol dire giocare nell'Inter?
"Un sogno che si avvera e un'opportunità importante, dopo questi mesi all'Atalanta è importante confermarsi qui all'Inter".
Sai il soprannome che ti darà Scarpini? (Che preannuncia il nickname 'Il Leone')
"Spero di dimostrare di valerlo in campo".
Qual è il tuo ruolo preferito?
"A me piace fare la mezzala anche se con Gasperini ho giocato in mezzo e mi sono trovato benissimo. Anche giocando a tre a centrocampo mi sento a mio agio".
Poi, una sorpresa: interviene telefonicamente Dejan Stankovic, storico numero 5 dell'Inter. "Per me è un grandissimo onore, do a Gagliardini il benvenuto nella famiglia nerazzurra. Mi auguro che tu possa portare questa maglia con grande onore, l'Inter è un grande club con grandi tifosi e una storia da rispettare. Ma ti assicuro che starai bene". Poi si commentano anche i gol stratosferici contro Genoa e Schalke 04 del serbo.
Cosa ti ha colpito di più del progetto Suning?
"Che è ambizioso. Il presidente vuole riportare la squadra ai livelli di un tempo, è un orgoglio che sia stato scelto per questo percorso".
Descrivi l'Inter con tre aggettivi:
"Prestigiosa, inimitabile, ambiziosa".
Che impressione ti ha fatto giocare contro l'Inter?
"Feci solo 15 minuti, abbiamo vinto alla fine su rigore. Un bel ricordo, comunque, perché fu una vittoria importante. Ma affrontare l'Inter è sempre difficile perché ha tanti grandi giocatori che mettono in difficoltà".
Un ex interista che prenderesti a modello?
"Direi Zanetti, l'esempio di capitano. Ha tenuto la maglia dell'Inter per 20 anni giocando ad alti livelli, penso sia il simbolo dell'Inter. Io capitano? Sarebbe un sogno. Qualche volta ho fatto il capitano nelle giovanili dell'Atalanta".
Sul saluto di Mattia Caldara:
"In campo non si guarda in faccia nessuno, fuori siamo molto amici. Condividiamo questa professione da 15 anni".
Come ti spieghi questa tua improvvisa esplosione?
"Penso che ho avuto una crescita aiutata da mister Gasperini, che mi ha fatto capire come mettere le mie qualità al servizio della squadra. Poi sono cresciuto mentalmente nel modo di affrontare partite e allenamenti, ecco perché sono presente qui".
Mette pressione il parallelo con Pogba?
"No, perché a parte il fatto che sono titoli giornalistici io so dove posso arrivare e come posso arrivarci".
Quali sono i tuoi obiettivi per la stagione?
"Fare il meglio possibile per l'Inter, riuscire a raggiungere i primi tre posti che è un obiettivo fondamentale. Siamo in un ottimo periodo e sarà importante mantenere la continuità".
C'è qualcuno che ti ha colpito di più?
"Sto iniziando a conoscere tutti, sono arrivato ieri e ci vuole tempo. Qualcuno l'ho conosciuto in nazionale, altri perché erano avversari, ma andando avanti col tempo approfondirò".
Cosa comporta il passaggio in un club che si sta italianizzando come l'Inter? Con le lingue come va?
"Non ho accento bergamasco perché i miei genitori sono siciliana e marchigiano. Una situazione così può essere uno stimolo per approcciare nuove lingue".
Conoscevi altri tuoi compagni?
"Candreva ed Eder".
Chi è il primo giocatore che hai incontrato nello spogliatoio?
"Forse Ranocchia".
Com'è stato il primo allenamento con Pioli?
"Oggi ho fatto il primo insieme al gruppo, è stato molto positivo in vista del match di sabato".
Ti ha spiazzato la voglia di Suning di farti arrivare qui subito?
"Un po', non per il volere di Suning ma perché ero convinto di rimanere all'Atalanta. Poi c'è stata l'offerta dell'Inter alla quale non hanno detto no e l'ho colta al volo, per me è un orgoglio".
Cosa ti ha chiesto Pioli?
"Mi ha dato i compiti in mezzo al campo e mi sta dando consigli".
Inter punto di arrivo o di partenza?
"Punto di partenza, perché specie nel nostro lavoro non bisogna pensare di essere arrivati. Arrivo per la prima volta in un club importante e voglio dare tutto per confermarmi"
Contro chi sogni il primo gol? E come?
"Se dovessi scegliere direi il derby. Magari sbloccando uno 0-0 al 90esimo".
Ti piacerebbe giocare con Verratti?
"L'ho conosciuto in nazionale, è sicuramente un grandissimo giocatore che sta dimostrando quanto vale. E' passato dal Pescara al Psg, sarebbe fantastico giocare con lui".
Preferisci difendere o attaccare?
"Sono cambiato quest'anno, prima cercavo di essere più offensivo, invece quest'anno ho imparato l'importanza di difendere, mantenere la posizione, rubare palla. Penso sia fondamentale. Penso anche di avere in parte la qualità di vedere prima dove arriva il pallone".
Che differenza c'è tra le richieste di Pioli e Gagliardini?
"Devo dire che avendo fatto solo un allenamento con Pioli le richieste sono simili: stare sull'avversario, tornare, raddoppiare sugli avversari. Questo mi aiuterà a inserirmi negli schemi di Pioli, sono tecnici diversi ma con affinità".
Ma tu ti faresti giocare col Chievo?
"Se lo chiedi a me, sì. Comunque deciderà il mister".
Cosa ti ha detto Zanetti?
"Mi ha ripetuto le cose che mi ha detto Stankovic, si sente che hanno amato la maglia e hanno dato tutto per l'Inter".
Cosa si prova ad avere Samuel come insegnante?
"Io e lui siamo alla pari perché a me piace darle le stecche. Fare una foto con lui è stato un onore per quello che ha rappresentato per l'Inter e il calcio".
Senti la rivalità con la Juve?
"Abbastanza, per via della vittoria in campionato e anche perché loro vincono da anni, ed è ora di cambiare".
Farai telefonate a Kessie?
"Ho un bellissimo rapporto con Franck e gli altri ex compagni, quest'anno lui ha fatto qualcosa di incredibile. Mi ha salutato e mi ha fatto l'in bocca al lupo, il suo futuro è roseo".
Pensi di poter giocare con Kondogbia?
"Penso di sì, entrambi siamo centrocampisti con caratteristiche comuni e diverse che ci completano. Possiamo fare una buona coppia".
Può pesare la valutazione del tuo cartellino?
"Più che un peso, è una motivazione per fare di più. L'investimento è stato importante e mi porta a dare di più".
Chi consiglieresti tra Conti e Kessie?
"Prenderei entrambi. Ora Andrea rimarrà solo in camera...".
Qual è la tua miglior qualità?
"Penso il senso della posizione, riesco a coprire bene gran parte di campo scegliendo bene la posizione sapendo dove va la palla. Mi faccio trovare pronto in entrambe le fasi".
Hai iniziato davvero da centravanti?
"Quando avevo cinque anni lo facevo fino ai sette, poi dopo un paio d'anni mi sono rassegnato ad indietreggiare".
Cosa pensi di Icardi?
"Penso sia un campione. Ha un anno in più di me e ha fatto quello che ha fatto, e ciò gli rende onore. E' stato capocannoniere due anni fa e fa gol a raffica, per me è il perno della squadra".
Come ti aspetti San Siro tutto nerazzurro?
"La prima volta in campo con la nazionale è stata un'emozione, poi ricordo le coreografie nei derby. Quando arriverà il momento sarà indescrivibile".
Fai Fantacalcio?
"Mai fatto".
Come va col piede debole?
"Camminare cammino... Però me la cavo, non è come il piede forte ma se c'è da calciare o passare lo uso".
Qual è il trofeo più bello dell'Inter?
"La Champions, che è il trofeo che vorrei vincere anche io perché vorrebbe dire essere nella migliore da squadra".
Cosa ne pensi della tendenza di puntare sui giovani?
"Sono contento, ma penso sia una tendenza che va a chi se lo merita. Ci sono anche gli stranieri forti, chi merita è giusto che arrivi dove deve arrivare".
Dove ti vedi tra dieci anni?
"Spero di rimanere in un grande club, esserci a 32 anni vorrebbe dire aver dato continuità di rendimento. Poi tutto ciò che ne consegue, vincere titoli e giocare in nazionale".
Quali altri sport segui?
"La Nba, mi piace molto il basket e tifo Cleveland. Con le app mi rivedo le partite della notte".
Puoi coprire il ruolo di playmaker?
"Penso di sì, fa parte delle mie qualità far girare la squadra. So alternare le due fasi, anche il possesso palla è nelle mie caratteristiche".
Dal Vicenza all'Inter, che effetto fa?
"Dimostra la crescita avuta quest'anno, l'anno scorso pensavo alla salvezza e ora alla Champions. E' un grande salto. Mi piace lavorare, lavoro spesso anche prima e dopo gli allenamenti. Sono arrivato qui grazie al lavoro".
Prometti di provare a segnare con la Juve?
"Ci proveremo".
Che ricordo hai di La Spezia?
"E' stata forse l'esperienza più difficile, sono arrivato a fine mercato in un campionato già iniziato. Ho avuto qualche difficoltà poi sono stato fermo per pubalgia per diversi mesi. Fu difficile per me e per chi mi stava accanto".
Segni all'Atalanta al 90esimo, felicità o tristezza?
"Penso felicità, anche se dall'Atalanta son venuto via due giorni fa e a loro devo tutto. Tiferò sempre per loro, poi siamo professionisti; se segnerò non esulterò ma sarò felice".
Rituali pre-partita?
"No, magari ascoltare musica".
Pensi di poter migliorare in zona gol?
"Peggiorare è difficile, non ho ancora segnato... Mi rendo conto che è importante, ci lavorerò".
Cibo preferito?
"Quello della mamma, è siciliana e cucina da dieci e lode. Fa bene le lasagne, poi a me piace mangiare di tutto".
Meglio gol o assist?
"L'assist è bello da fare perché ti rende importante, quest'anno ne ho fatti un paio ed è stata una bella sensazione".
Hai pensato alla prima esultanza?
"Sarà istintiva".
Ti piace Andrea Pinamonti?
"Sicuramente è promettente".
Qual è il centrocampista che ti piace di più in Serie A?
"Direi Pjanic, ha qualità incredibili e ha tutto per fare bene in un top club. Ma non c'entra nulla con me".
Rapporto coi social?
"Buono, non asfissiante ma mi piace postare o commentare ogni tanto. Condivido le mie sensazioni".
Sul fratello: "Abbiamo giocato insieme nel vivaio dell'Atalanta, ora milita in Eccellenza. Questo è un lavoro che ti comporta molti sacrifici, ma è una scelta che devi fare".
In conclusione, un saluto ai tifosi: "Vi aspetto a San Siro, spero di darvi tante soddisfazioni".
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