"Il passaggio è stato abbastanza difficile con grandi problemi che sono stati risolti, ora sono molto contento di essere all'Inter". Parole e musica di Francesco Acerbi, che ai microfoni di Rai Sport dal ritiro della Nazionale racconta le sue sensazioni per il recente sbarco a Milano: "Ho trovato un gruppo fantastico, ora ci sono delle difficoltà ma con le persone, i giocatori, lo staff e i dirigenti che ci sono si risolverà tutto - assicura il difensore -. Speriamo dopo la sosta di rimetterci in moto".

In nerazzurro ha ritrovato Simone Inzaghi, suo allenatore anche ai tempi della Lazio: "Anche per lui questo passaggio è stato un salto di qualità. La passata stagione ha fatto molto bene, questo forse è il momento di difficoltà più grande da quando è arrivato ed è normale che sia maggiormente sotto pressione ma io l'ho trovato uguale: bravissimo come allenatore e come uomo".

Sul tema degli insulti e delle critiche, piovuti al momento del trasferimento dalla Lazio all'Inter: "Gli insulti li prendi ovunque vai, anche sui social dove se fai una partita sei un fenomeno, ma se va male massacrano non solo te ma anche la tua famiglia. L'atteggiamento in campo deve essere sempre quello giusto, è questo che conta veramente. Devi essere forte, non devi nasconderti e devi andare avanti per la tua strada cercando di fare del tuo meglio".

Acerbi parla poi anche dell'Italia, attesa dalle due gare di Nations League contro Inghilterra e Ungheria: "Sono difficili ma noi siamo la Nazionale e dobbiamo sempre dimostrare il nostro valore contro chiunque. Spero e penso che ci saranno applausi venerdì dallo stadio San Siro. Questa squadra ha bisogno di applausi perché abbiamo vinto all'Europeo, è vero che non essere andati al Mondiale è un piccola tragedia e che con il senno di poi potevamo fare di più per andarci, ma è una Nazionale che va sostenuta perché abbiamo dato qualcosa di importante alla Nazione. La Nazionale ci deve responsabilizzare tutti, abbiamo vinto l'Europeo ma l'anno successivo siamo andati fuori dal Mondiale. Potevamo fare di meglio quindi è normale che adesso bisogna rimboccarsi le maniche e dare qualcosa in più tutti. Qui ci sono tanti giovani che magari non giocano tantissimo pur essendo bravissimi calciatori. Devono crescere in fretta, hanno tutti voglia di dimostrare e di imparare e noi, un po' più anziani, siamo qui per aiutarli e responsabilizzarli. Dobbiamo essere un gruppo vincente come è stato da quando è arrivato Mancini, tutti uniti per la rivalsa".

Secondo il centrale nerazzurro, con l'assenza di Chiellini in casa Italia "manca un leader, ma ce ne sono altri nello spogliatoio. La sua è una mancanza importante, lo sapevamo già, dobbiamo andare avanti. I giocatori italiani non crescono perché non giocano. Non giocando c'è meno scelta, poi ci sono tanti stranieri e ai giovani si dà meno possibilità di sbagliare. Questo è un problema perchè più i giovani non giocano, più scendono di categoria e più fanno fatica a mettersi in mostra". 

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 20 settembre 2022 alle 19:10 / Fonte: sport.tiscali.it, ITALPRESS
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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