Lunga intervista per Marco Materazzi a Radio Tv Serie A. Ecco tutti i temi toccati.
La perdita della madre.
"Mamma era sarda al 100%, papà veneto-friulano. Sono un sangue misto. Quando manca una mamma non c'è età. Non sai mai le parole per confortare le persone quali possano essere. Anche a 80 anni. Perderla in adolescenza non è bello, a il pre sono stati quattro anni veramente difficili. Si è ammalata che ne avevo 11 e l'ho persa a 15. Ho visto le sofferenze di mio fratello e mia sorella. Abbiamo dato il nome Anna, come mia madre, a mia figlia perché era bello il nome e avevo questo desiderio. Siamo orgogliosi dei nostri figli. Grande merito a mia moglie, in parte mio perché quando stai tanto fuori casa devi cercare di non fare danno. Quando mi dicono che sono dei bravi ragazzi è il complimento più grande. Mia moglie Daniela ha un grande merito, adesso che ho smesso possiamo tornare ad essere una coppia. Quando ci siamo incontrati ero un militare..."
I consigli del padre.
"Quando ho dovuto scegliere lo sport mi ha detto 'gioca a basket'. Di questo ho fatto uno stimolo per dimostrare a mio padre che aveva sbagliato. Sono contento di avergli dato torto".
La passione per il basket.
"Mi riallaccio al rapporto con mia moglie che giocava a basket. Il sabato c'erano le repliche delle gare di Nba e c'era ancora Jordan. Il primo anno a Perugia ho preso il 19, poi il 36 e poi il 23 che mi ha accompagnato per tutta la carriera. Il 23 mi sono sposato ed è anche il giorno di nascita di uno dei miei figli".
Il soprannome Matrix.
"Penso che Scarpini abbia fatto una ricerca tra i tifosi ed è nato Matrix. Ne sono contento, ormai mi ci chiamano".
L'esordio in A e la prima in nazionale.
"La prima la giocai contro l'Inter. Avevo appena fatto sei mesi a Carpi. Mia moglie non voleva tornare perché stavamo bene a Carpi. Invece a Perugia giocai contro l'Inter perché un compagno era squalificato. Non dormii perché dovevo marcare Djorkaeff e Zamorano. Non era facile, ma pareggiammo 0-0 e rischiai di far gol su corner. Da lì in poi giocai quasi sempre. Poi sono andato all'Everton, allora quando giocavi all'estero non potevi aspirare alla nazionale. Tornai per cercare di avere questa chance ma avevo davanti Maldini, Nesta e Cannavaro... Però mi dissi che valeva la pena rischiare. Fui convocato per il Sudafrica, proprio a Perugia. In quegli anni c'eravamo a Perugia io e Liverani. Al primo giorno mi sentivo impreparato, sembravo uno che non aveva mai giocato a calcio. Ero emozionato, un pesce fuor d'acqua. Poi in campo fui il migliore e da lì è partita la carriera in nazionale. Era il bello di me, in campo mi trasformavo".
Il rapporto con gli allenatori.
"Ho avuto grandi allenatori, grandi persone. Mazzone, Cosmi, Lippi, Mourinho. Tantissimi mi hanno aiutato e mi hanno fatto capire come comportarmi da giocatore, uomo spogliatoio o allenatore. A Perugia mi hanno insegnato che le persone più importanti di un gruppo sono quelli che giocano meno. Sono quelle che ti devono tenere la squadra a certi livelli quando manca qualcuno. In India ho fatto l'allenatore per poco e ho fatto esperienza, vincendo. Grazie anche a chi non sapeva comportarsi con chi gioca meno. La pacca devi darla più a chi gioca meno. Sono quelli anche che ti alzano il livello in allenamento".
L'anno del record di gol.
"Ho il rammarico che potevo farne di più. Saltai due partite ci furono due rigori. Quell'anno io volevo andare via, poi rimasi perché ci fu una rivoluzione a Perugia. Arrivarono in tanti dalla C o dall'Interregionale. Non sapevo se potevo andare a giocare in una squadra più importante. Mi sono allenato bene dopo l'Intertoto. Sbagliando mi allenai male fino a quel momento. Poi con Cosmi trovai feeling. Mi allenavo anche da attaccante e mi aiutò tantissimo. Poi ci ho messo anche del mio perché mi abituò a vedere la porta. Mi piaceva segnare".
Il passaggio all'Everton.
"L'Everton è stata un'esperienza bella, la famosa Premier ma non quella di adesso. Era più povera, ma a Perugia ero il capitano e mi volevano bene tutti, compreso Gaucci, che aveva metodi che poi lo hanno portato ad essere quello che è stato e che in ogni caso ringrazio. Il primo anno col Perugia retrocedemmo e mi prefissai di riportarlo subito in A. Mi prefissai di riportare il Perugia in A, lo facemmo ma mi vendettero all'Everton. Dissi che non volevo andare, però allora avevo il contratto da ragazzino e mi proposero dieci volte quel che prendevo a Perugia. Firmai piangendo, ma quando ci fu l'opportunità di tornare lo feci immediatamente. Erano i primi anni in cui in Premier c'erano gli stranieri e gli inglesi avevano un po' di gelosia. Capii però cosa significava essere straniero e giocare in un altro campionato. Questo mi aiutò negli anni dopo a far integrare gli stranieri".
L'esperienza all'Inter.
"Con l'Inter non è stato amore a prima vista ma quasi. Al primo anno ci fu una mezza rivoluzione. Feci le visite il giorno dopo il 6-0 nel derby, ma quel giorno al Coni trovai Ronaldo e fu uno dei motivi per cui firmai per l'Inter. Era gennaio. L'Inter prima o poi doveva tornare a vincere ed era uno stimolo troppo grande per non accettare. Da gennaio mi concentrai ancora sul Perugia ma pensando anche all'Inter. Volevo vincere trofei, non avvenne il primo anno per colpa nostra, ma ne giocammo altre 37 in cui c'ero quasi sempre. Non potevamo fare nulla anche alla luce di quel che si è verificato. Però io lo scudetto del 2001-02 lo baratterei con altri 2-3 perché non eravamo i più forti e arrivò tanta gente. Nessuno avrebbe scommesso un centesimo su di noi e lo perdemmo invece all'ultimo in maniera assurda. Non sapevamo se avremmo potuto rialzare un trofeo. Nel 2010 c'erano Toldo, Cordoba, Materazzi e Zanetti che il 5 maggio soffrirono tantissimo, ma poi il karma ci ha ridato tutto con gli interessi".
Cosa significa vincente.
"Dietro la parola vincente c'è la voglia di migliorarsi in allenamento e voler alzare trofei, giocare e vincere le partite importanti. Molti spariscono nelle partite importanti, io invece mi trasformavo la domenica. Lippi marcava la differenza tra fuoriclasse e campione, il fuoriclasse vince anche perché la squadra è forte. Il campione te le fa vincere. Io? Sono fortunato, perché ho giocato con i campioni".
La squadra del Triplete.
"Eravamo forti perché chi era arrivato ci aveva trasmesso forza ed era Eto'o. Veniva da un triplete, aveva la mentalità per dire che avremmo vinto. Quando hai loro ti trascinano. Un blocco storico in più, in cui eravamo tutti importanti. Io e Ivan per esempio sapevamo cosa potevamo dare al club. Ne arrivarono poi cinque, dopo la trasferta a Manchester in cui eravamo stati eliminati. Una squadra che non sapevi chi potesse star fuori la domenica. Già piena di campioni e ne aggiungi cinque. Sai che hai l'opportunità di vincere. Anche se nel percorso di tutto l'anno ci sono state delle difficoltà e in Champions a 5' dalla fine eravamo fuori a Kiev".
Il rischio di addio all'Inter.
"Se ho pensato che avrei potuto chiudere con l'Inter è stato quando ho fatto qualche cazzata in campo. Era troppo bello il rapporto con Moratti o Facchetti. A Empoli, quando Adriano fece gol, dopo la partita eravamo in Champions. Era il 2005, dissi a Giacinto che volevo fare il centenario all'Inter. Firmai due anni al minimo perché era il mio desiderio. Non erano i soldi la cosa più importante. il giorno dopo mi chiamò e mi disse di andare a firmare. Per loro era un affare. Ho rischiato di andare via anche prima del Mondiale perché avevo bisogno di giocare. Durante il Mondiale stavo per essere venduto al Villarreal. Poi non lo feci, il contratto era in spagnolo e non capivo niente. Aspettai e dopo 2-3 partite che giocai decisi di rimanere all'Inter".
I leader in un gruppo.
"Il leader non deve mai essere uno solo nel gruppo. All'Inter c'era grande democrazia, tuttora siamo fratelli, c'è rispetto. Quello ti fa crescere il gruppo. In allenamento c'erano tensioni. Anche con Baloteli, l'ho preso a calci nel culo ma ancora oggi mi vuole bene. Non me ne pento perché penso che in quel momento serviva quello per lui e la squadra. I leader devono fare in modo che tutti remino dalla stessa parte. Mario era troppo forte per far sì che si bruciasse. E' anche per lui se ho fatto certe cose".
L'addio all'Inter.
"Non ho salutato l'Inter, nel 2010 mi dissero che c'era troppa aspirazione a giocare la domenica. Io chiamai Leonardo e dissi che se dovevo andare senza aspirazione per giocare la domenica stavo a casa coi figli. Mancò qualcosa, in allenamento non c'era più la voglia di vincere anche la partitella. Per una squadra è la cosa più deleteria che possa succedere. Torno a prima: chi gioca meglio alza il livello, sennò anche la domenica giochi 'piatto'. Per cui a malincuore smisi, l'Inter pagò tutto il contratto come è giusto che sia. Ebbi l'opportunità di andare un'altra in A, per orgoglio potevo anche farlo, o in Mls. L'India arrivò qualche anno dopo. Ma anche lì non giocavo da due anni. Vincemmo le prime, poi perdemmo. Alla quinta mi sono messo anch'io ad allenarmi e ho alzato la tensione in allenamento. Ne vincemmo 3-4 e alla fine vincemmo anche la regular season. L'anno dopo costruii la mia squadra e vincemmo. Era un campionato in cui decidevo tutto, facendo gli interessi del club. Feci il manager, cosa che in Italia è più difficile perché qui i presidenti ti dicono anche chi dovrebbe giocare. E allora ho deciso di non fare l'allenatore, perché avrei dovuto snaturarmi".
La nazionale.
"Con la nazionale è stata un'emozione forte. Il mio obiettivo era giocare la terza gara del Mondiale 2006, da già qualificati, invece la dovetti giocare ed era decisiva. Feci un gol molto importante con la Repubblica Ceca, il mio gol più importante in azzurro. Ci permise di incontrare Australia, Ucraina e non il Brasile... Obiettivamente in finale con la Francia non eravamo forti come loro, ma gli italiani sono sempre scomodi. La rivedo, ogni tanto, rivedo i rigori e ho paura di sbagliare ma so che devo tirare forte come mi dicevano da bambino. Di quella finale mi piace ricordare i due che ho fatto. Riva mi disse che avrebbe barattato tutti i suoi con i miei due...".
Il miglior difensore con cui giocare.
"Cannavaro, con Gattuso davanti alla difesa".
La nomea di duro in campo.
"Non ci ho mai fatto caso, ogni partita per me era una guerra sportiva. Non faccio vincere nemmeno mia figlia a ping pong. Sono sempre stato un guerriero perché ho dovuto lottare contro i pronostici, contro i 'maligni' visto che mio padre faceva il mio stesso mestiere. Ho dovuto remare per far capire che meritavo".
L'emozione da nonno e quella da papà.
"L'emozione da nonno è totalmente diversa. Non è più forte di quella di essere padre. I figli sono figli. Se li godano loro. Io sono contento di essere nonno, ma i figli sono figli".
Il nuovo Materazzi.
"Bastoni è il nuovo Materazzi".
Chi sono gli amici nel calcio.
"Io ho giocato con tutti i più forti: Totti, Sneijder, Ronaldo, Vieri. Gli amici sono quelli che rispondono subito se chiami. A me rispondono quasi tutti. A Gattuso e Stankovic sono affezionato. Gattuso l'ho cresciuto quando aveva 14 anni, con Stankovic ho dormito quasi più che con mia moglie".
Cosa non rifarebbe.
"Le sciocchezze in campo".
Un vino per Mourinho, Lippi e per Materazzi.
"Vino per Mou il sassicaia. Lippi il Valentini. Per me champagne".
Il più forte con cui ha giocato.
"Ronaldo".
La top 11 dei giocatori dell'Inter con cui ha giocato.
"Mi metti in difficoltà. Però diciamo Julio Cesar, Maicon, Chivu, Samuel, Cordoba, Zanetti, Cambiasso, Stankovic, Ronaldo, Figo, Vieri. Io allenatore".
Materazzi nel 2035.
"Qualche altro nipote, spero lo faccia mia figlia perché penso sia differente. E poi felice, girando il mondo".
Altre notizie - Focus

Altre notizie
- 20:55 Union Saint-Gilloise, il tecnico Pocognoli annuncia un lungo forfait: "Fuseini dovrà operarsi"
- 20:40 Marsiglia, Pavard subito titolare in Ligue 1: De Zerbi lo schiera dal 1' nella sfida al Lorient
- 20:26 Il saluto di Bove alla Fiorentina e a Firenze: "Mi piace pensare che la storia non finisca qui"
- 20:11 Festival dello Sport 2025, appuntamento a Trento dal 9 ottobre: sul palco anche Mkhitaryan
- 19:58 Cagliari, Pisacane: "Io, Chivu, Cuesta e Fabregas abbiamo una missione da portare avanti"
- 19:43 Inter prima in Serie A per conclusioni tentate nelle prime due giornate. Dati incoraggianti per l'attacco
- 19:29 Atalanta, Lookman tornato a Zingonia. Ma per il rientro nel gruppo di Juric deve ancora attendere
- 19:14 La UEFA 'grazia' il tecnico del Barcellona Hansi Flick: tolta la squalifica per i fatti di San Siro
- 19:00 Rivivi la diretta! La VIGILIA di JUVENTUS-INTER: la CONFERENZA di CHIVU e le ULTIMISSIME di FORMAZIONE
- 18:52 Ajax, parla Heitinga: "La Champions è fantastica, ma prima pensiamo al PEC Zwolle"
- 18:38 videoL'Inter si carica per la sfida contro la Juventus: "Non è solo una partita, è la partita"
- 18:24 videoBenji il gentile: Pavard saluta tutti i giornalisti in sala stampa
- 18:09 Juventus-Inter, in arrivo il 185esimo Derby d'Italia in Serie A: i precedenti sono a favore dei bianconeri
- 17:55 Italia U16, doppio test di lusso contro la Spagna: due interisti nella lista del ct Pasqual
- 17:41 Serie C, ufficiali gli anticipi e posticipi dalla 8ª alla 16ª giornata: il calendario dell'Inter U23
- 17:27 Arsenal, Arteta lancia un indizio su Gabriel Jesus in vista del match contro l'Inter: "Ecco quando dovrebbe tornare"
- 17:13 Napoli, Conte: "È il momento della verità. Sarà l'anno più complesso, la mia esperienza mi porta a dire questo"
- 16:58 Chauvin e i francesi dell'Inter: "Thuram decisivo, Bonny ha fame. Diouf? L'ho seguito per 7 anni, lascerà il segno"
- 16:44 Lecco, Valente: "L'Inter U23 ha qualità individuale veramente elevata. Dovremo essere pronti alle transizioni"
- 16:30 Nasce il fantacalcio di FcInterNews, ricchi premi in palio: come partecipare
- 16:16 Guardiola: "Akanji è tra i giocatori che ci hanno aiutato a essere il club che siamo, gli auguro il meglio"
- 16:02 Lautaro e il sortilegio Juventus: solo contro il Genoa ha un peggior rapporto gol-minuti giocati
- 15:48 Atletico Madrid, Simeone 'risponde' a Cerezo: "Se il presidente dice che siamo una squadra da titolo..."
- 15:33 Juventus, Tudor: "Inter la più forte d'Italia negli ultimi anni. Conceicao da 50/50, Openda può partire dall'inizio"
- 15:19 Collovati: "Inter, punto interrogativo sul valore di Chivu. E sul mercato servivano rinforzi in difesa"
- 15:05 Amorim spiega l'addio di Onana: "All'Inter ha fatto grandi cose, ma noi e lui abbiamo capito che..."
- 14:50 Terza giornata di Serie A, la Lega Calcio torna in campo con Legambiente per 'Puliamo il Mondo': le iniziative
- 14:35 "Non sono qui per stravolgere': Chivu spiega la sua idea di Inter, tra certezze passate e aggiunte future
- 14:21 Chivu difende Bisseck: "È facile giudicare, io l'ho scelto per un motivo. Se al primo errore ti lanciano le pietre..."
- 14:07 Lotta scudetto, Pioli mette pressione al Napoli: "Anche quest'anno sono i favoriti"
- 13:54 Chivu: "Non carichiamo più di tanto Juve-Inter, serve la giusta serenità. Calhanoglu? Ha scelto di restare"
- 13:52 Serie A, va a Nicola il primo 'Coach of the Month' stagionale. De Siervo: "Ben oltre l’etichetta di ‘specialista delle salvezze’"
- 13:38 Footy Headlines - Strisce a zig-zag e loghi in giallo intenso: le prime immagini della maglia Home dell'Inter 2026/27
- 13:24 Toldo: "Chivu è arrivato all'Inter presto perché ha qualità". Poi racconta il suo derby d'Italia del cuore
- 13:10 Bayern Monaco, Freund sul rinnovo di Dayot Upamecano: "Non c'è una scadenza. Speriamo rimanga con noi a lungo"
- 12:56 Milan, Rabiot non si nasconde: "Sono venuto qui per vincere lo scudetto"
- 12:42 Amoruso: "Derby d'Italia importante per acquisire maggiore sicurezza. Chivu? Compito arduo, ma può fare bene"
- 12:28 UFFICIALE - L'ex interista Gagliardini si trasferisce all'Hellas Verona: i termini dell'accordo
- 12:28 OM-Lorient, prima convocazione per Pavard: l'ex difensore dell'Inter tra i 21 convocati di De Zerbi
- 12:14 Damiani: "Derby d'Italia, Juve e Inter partono alla pari. Bremer-Thuram scontro tra titani, forse sarà il duello decisivo"
- 12:00 -1 a JUVE-INTER, le PROBABILI FORMAZIONI: CHIVU non rischia. AKANJI la svolta in DIFESA?
- 11:45 Betsson Player of the Month di agosto: i tifosi dell'Inter scelgono Lautaro Martinez
- 11:30 CdS - Mercato: avanzati 25 milioni di euro. Akanji non basta? Sul taccuino c'è Ordoñez
- 11:16 CdS - Chivu va sul sicuro e lancia Akanji: la probabile formazione
- 11:02 Capello: "Domani importante soprattutto per la Juve. Inter, il problema per Chivu. Akanji mi piace tantissimo"
- 10:48 Genoa, Frendrup: "Le voci di mercato? Ho fatto l'abitudine. Dico che..."
- 10:34 Farioli: "Un ritorno in Italia? Non lo escludo, ma andarsene è stato fondamentale"
- 10:20 La Repubblica - I fratelli Thuram avversari in Juve-Inter: storia e aneddoti tra club e nazionale
- 10:06 TS - L'Inter ritrova i cinque azzurri: il "borsino" tra alti e bassi e un osservato speciale
- 09:52 Serena: "Mercato Inter? I nomi giusti erano altri. Juve avanti nel pronostico"
- 09:38 TS - Inter, Ordóñez costa già molto e il prezzo salirà. Due le alternative in difesa
- 09:24 TS - Trofei ed esperienza, l'Inter a Torino punta sul curriculum: il confronto con la Juve
- 09:10 Qui Juve - Conceiçao out, pronto Koopmeiners: la probabile formazione di Tudor
- 08:56 Atalanta, il ds D'Amico: "Lookman come Koopmeiners? Casi molto simili e non piacevoli da vivere"
- 08:42 Stramaccioni: "Juve-Inter va oltre qualsiasi etichetta. Tudor sta funzionando, Chivu ha ereditato una situazione difficile. Akanji? Che colpo!"
- 08:28 Cuadrado: "L'Inter è più forte, la Juve è la Juve: vinca il migliore! A Milano con Inzaghi..."
- 08:14 GdS - Chivu si appoggia alle certezze: la probabile formazione. Akanji unica novità
- 08:00 CdS - Un solco separa Inter e Juve: i numeri del mercato parlano chiaro. Sarà l'ultima sfida per Ausilio?
- 00:00 Il cantiere è aperto, ma il progetto è chiaro. Domani capiremo qualcosa di più
- 23:47 Gagliardini resta in Serie A, accordo trovato: l'ex Inter riparte da Verona
- 23:39 Atalanta, riecco Lookman: atteso a Zingonia per un confronto con Juric. Convocato contro il Lecce?
- 23:32 Bookies - Mourinho, futuro in Italia? In lavagna anche il ritorno all'Inter e il 'derby nerazzurro' con l'Atalanta
- 23:18 Bertoni: "Il centrocampo del Napoli è il più forte insieme a quello dell'Inter". Poi parla dell'arrivo di Dzeko a Firenze
- 23:04 Onana sposa il Trabzonspor e ritrova Skriniar come avversario: "Pronto per questo genere di sfide"
- 22:50 Calori: "Inter principale antagonista del Napoli. Ma occhio alla Juve: è tosta"
- 22:36 Champions League, i club potranno sostituire nella prima fase un giocatore nelle liste UEFA per infortunio grave
- 22:22 Chivu vs Tudor, 5 precedenti tra campo e panchina: il bilancio sorride al romeno
- 22:08 Marianella: "Akanji straordinario, farà la differenza. In estate andranno sostituiti adeguatamente 4-5 giocatori"
- 21:52 Akanji: "L'Inter è un top club d'Europa, voglio vincere. Tre compagni mi hanno scritto subito, la maglia di Vieri..."
- 21:38 Donnarumma sposa il City ma non dimentica il PSG: "Sollevare la Champions è stata un'emozione unica"