Simone Inzaghi parla anche a DAZN dopo Inter-Atalanta. Il tecnico nerazzurro, raggiunto a caldo dopo il match di San Siro, analizza con queste parole la prestazione dei suoi, partendo dall'esultanza sul gol del 3-1: "Mi son voluto complimentare perché alleno dei ragazzi straordinari, 48 ore fa eravamo in campo e sapevamo cosa rappresentava questa partita. Sono contento, l'avversario era di valore e l'abbiamo preparata bene. Hanno trovato energie che non sapevo potessero tirare fuori dpo essere tornati alle 6 di mattino e aver fatto un allenamento e visto solo video. Sono contento". 

Pensando al 10 giugno, quali saranno i criteri che userai per scegliere uno tra Lukaku e Dzeko?
"Direi sensazioni del momento, poi uno può avere delle idee ma poi può cambiare tutto. Incontreremo la squadra più forte del mondo ma la affronteremo con entusiamo. Abbiamo perso qualche giocatore ma speriamo di recuperarlo, anche D'Ambrosio è da valutare. Il mio auspicio è averceli tutti, se non per Torino per la finale di Champions".

Spesso l'Inter si è trovata in 8 sotto la linea della palla in fase difensiva, mentre in avanti si vede che il gruppo è unito. Cosa è cambiato dall'Empoli in poi?
"L'abbraccio e la mia corsa all'esultanza è in tutte queste cose che avete fatto vedere nelle immagini. Oggi era la 17esima partita in 50 giorni, oggi la posta in palio era alta e dopo aver vinto un trofeo 48 ore fa avevo timore di questa partita in vista anche dell'ultima giornata. L'Inter deve essere sempre tra le prime quattro. Insieme si riescono a fare queste cose come i trofei e le finali di Champions, quando non si lavora da squadra si fa più difficile. Nei momenti di difficoltà qualcuno poteva mollare, ma i ragazzi hanno messo un impegno folle, hanno ascoltato me e il mio staff e ci siamo ritagliati gli ultimi mesi straordinari centrando qualcosa di inaspettato, come questa qualificazione in Champions". 

Cosa c'è dentro Inzaghi in questo momento?
"Serenità, bisogna cercare di rimanere sereni e di lavorare. Non solo io, ma anche i ragazzi: io sono l'allenatore e quando qualcosa non va è giusto che venga criticato. Non da persone spinte o fatte, ma da gente che sa di calcio e che capisce. Quello mi ha aiutato a capire che tutti dovevamo fare di più: ai ragazzi ho detto di non ascoltare chi parlava delle sconfitte ma di guardare la bacheca, di mettere trofei e finali che è la cosa che più conta". 

Chi gioca in finale in attacco?
"Io dico che insieme al mio staff siamo stati molto bravi in questo periodo, perché è infattibile fare un girone in due mesi. Ora abbiamo Dzeko, Lautaro e Lukaku, e Correa che si è fatto male, in ottima forma perché siamo riusciti ad alternarli. Invece prima non abbiamo avuto Romelu, con Lautaro e Dzeko che avevano tirato la carretta da soli". 

Sezione: Focus / Data: Sab 27 maggio 2023 alle 23:35
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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