Si può giocare insieme e fare il bene della propria squadra anche senza essere amici. Per comprendere il momento di Mauro Icardi e Ivan Perisic, la Gazzetta dello Sport propone una serie di esempi di calciatori che non si amavano, ma che insieme hanno comunque prodotto benefici al club. Per restare in casa Inter, si ricordano i rapporti poco amichevoli tra Beccalossi e Müller, Motta e Cambiasso, Ronaldo e Simeone, Cambiasso e Ibrahimovic. "Anche se il vero scontro Ibra lo ebbe con Materazzi, una sera di Liverpool nel 2008, quando lo svedese disse: «La sconfitta? Chiedete a Materazzi». Tra i due calò il gelo, da lì in avanti", ricorda la rosea.

Come dimostra la storia e come ha confermato il 4-0 al Genoa, andare oltre si può. Anche senza fare pace. Una tregua proficua. E c'è un retroscena che riguarda la mossa di Luciano Spalletti: "Che una parte dei giocatori fosse rimasta sorpresa per la maglia da titolare concessa a Icardi e annunciata urbi et orbi, non è un mistero - si legge -. In realtà era una mossa dell’allenatore per «caricare» di attenzioni la squadra nella giornata di martedì, allentando al contrario la tensione nelle ore più vicine alla partita: così facendo, la squadra ha avuto il tempo di «digerire» il reinserimento di Icardi. Certo, che in molti si aspettassero il famoso colloquio di scuse è altrettanto chiaro. Ed è proprio a questo che ha fatto riferimento Spalletti anche nel post partita di Genova, quando ha detto: «Abbiamo recuperato un attaccante in più, anche se non la totalità del soggetto». Come a dire: dall’uomo mi aspettavo una mossa che non è arrivata, ora penso al calciatore". 

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Sezione: Focus / Data: Ven 05 aprile 2019 alle 08:36 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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