"Superato lo choc, è il momento delle analisi" si legge tra le righe della Gazzetta dello Sport che passa ad una disamina delle conseguenze societarie in relazione a quanto accaduto a Christian Eriksen. Il defibrillatore cardiaco 'installato' ieri a Christian Eriksen, pone la carriera dell’interista di fronte a un bivio che riguarda inevitabilmente anche il club di appartenenza, ovvero l'Inter. Un aspetto in tal senso da considerare è quello delle posizioni assicurative che intervengono in tali casi: "oltre a quelle personali stipulate dal giocatore, esistono coperture a beneficio del club di appartenenza". Oltre a quelle che riguardano Fifa e nazionale, "la prima analisi assicurativa si basa sull’ipotesi che il calciatore possa continuare l’attività, anche dopo un periodo necessario di cure e riabilitazione. Periodo di indisponibilità in cui le assicurazioni vengono in aiuto dell’Inter, almeno dal punto di vista finanziario: la società è titolare di una copertura assicurativa, stipulata da FIFA, che rimborsa il salario del giocatore". 

Se Eriksen non dovesse più riprendere a giocare invece "un punto chiave nella valutazione degli esiti della vicenda è l’accordo collettivo stipulato tra AIC e Federazione, che prevede all’art. 15 (Inabilità e inidoneità del calciatore) punto 6 che 'qualora la malattia o l’infortunio dovessero determinare l’inidoneità definitiva del calciatore, la Società ha diritto di richiedere immediatamente la risoluzione del contratto'". Eventualità che creerebbe ad ogni modo un danno per l'Inter, considerato "il valore assoluto e riconosciuto di Eriksen". Il tutto sempre che il club di Viale della Liberazione "non abbia sottoscritto una copertura assicurativa 'patrimoniale' a tutela del valore economico del giocatore", ipotesi però non così certa, considerata lo scarso utilizzo di tale copertura specifica.

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Sezione: Focus / Data: Ven 18 giugno 2021 alle 08:27
Autore: Egle Patanè / Twitter: @eglevicious23
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