Parla ai microfoni di Sampnews24 Paolo Bonolis, entusiasta per la vittoria di ieri dell'Inter sulla Samp, ma molto freddo e razionale nell'analisi della gara dei nerazzurri: "E’ stata una partita condizionata da una situazione ambientale particolare, da un’espulsione che Eder poteva evitare, e quindi poi s’è giocato in dieci contro undici - questa la premessa del conduttore romano-. Nel primo tempo, come ha detto anche Mazzarri, l’Inter poteva fare meglio. Finalmente i nerazzurri trovano un assetto buono, è partito dal primo minuto Kovacic che è un giocatore di cui non se ne può fare a meno. La partita è andata come è andata, l’Inter ha fatto quattro gol e la Samp no. Le gare si concretizzano in questo modo: quattro azioni dei nerazzurri andate in porto, altrettante dei blucerchiati più un calcio di rigore no. La differenza è tutta qui. Nelle precedenti partite l’Inter ha tirato trenta volta in porta senza mai segnare, gli altri hanno tirato poco e hanno pareggiato o vinto. La vittoria? Era necessaria, se avessimo continuato a pareggiare sarebbe diventato imbarazzante. Abbiamo perso tanti punti, è stata una stagione abbastanza sprecata da parte dell’Inter".
Bonolis spende parole al miele per Handanovic, autore di una grande partita ieri a Marassi: "Ha fatto delle belle parate, soprattutto su Soriano, sulla punizione di Sansone e su Maxi Lopez prima del rigore: il portiere sta lì per questo. Icardi? Me lo aspettavo così. Il calcio vive fondamentalmente dei novanta minuti della partita, poi è ovvio che tutte le altre variabili servono a spizzicare il tifo. La storia di Icardi, Nara e Lopez diventa per i tifosi motivo di scherno, insulto o di divertimento. Ma è normale: sono personaggi pubblici. E’ stato fischiato e bersagliato sin dall’inizio, a quel punto lui ha fatto il ragazzo di vent’anni innamorato della propria donna, l’ha difesa difronte agli occhi di tutti. Non ha detto “brutte canaglie” ai tifosi, ma si è messo semplicemente la mano vicino all’orecchio, come a dire “continuate, tanto io segno”. Non è una cosa esagerata, ma poteva risparmiarsela. E’ voluto apparire un po’ eroe come Lancillotto o Don Chisciotte, non era un gesto di sfida. Se la partita dovesse significare questo andremmo in Champions League per il coraggio di Icardi, ma il pallone è un’altra cosa: è quello giocato sul campo in cui tanti giocatori dell’Inter hanno fatto bene e altri un po’ meno".

Sezione: Focus / Data: Lun 14 aprile 2014 alle 12:33
Autore: Gianluca Scudieri / Twitter: @JeNjiScu
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