Protagonista del format 'Ranking' sul canale YouTube de La Gazzetta dello Sport, Andrea Stramaccioni è ritornato con la mente al momento in cui, a sorpresa, Massimo Moratti gli affidò le chiavi della prima squadra dell'Inter: "L'incontro nasce così: c'erano Piero Ausilio, Marco Branca, il presidente e suo figlio Mao - il ricordo di Strama -. Dopo i convenevoli, cambia totalmente tono di voce, mi dà la penna in mano e mi dice 'lei l'Inter come la farebbe giocare?'. Io gli dico: 'Presidente, la mia opinione è che l'Inter è una grandissima squadra, con tanti campioni, ma va ritrovata la fiducia. Vedevo una squadra che si era snaturata, quindi ho ragionato al contrario: mancando nove partite, punterei sulle capacità e il cuore di questi campioni. Poi dissi che all'Inter mancava un costruttore di gioco. Io faccio questa disamina, parlo di calcio, che poi è l'unica cosa che riesco a fare come mi ricorda spesso mia moglie (ride, ndr). Moratti mi lasciò parlare, non interagiva, dopo un po' c'è un attimo di gelo e penso 'ora arriva la sicurezza e mi portano via'. Poi prende la parola Moratti e mi dice 'Senta, non so cosa pensino loro, ma per me lei è il nuovo allenatore dell'Inter'. E io sono cascato dalla sedia".

Sezione: Ex nerazzurri / Data: Lun 27 maggio 2024 alle 18:33
Autore: Mattia Zangari
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