“Quando ho ricevuto l’offerta del Granada non ho tentennato neanche un attimo, perché era effettivamente una possibilità irrinunciabile, e non parlo a livello economico. Avevo altre opportunità, diversi club in Italia mi avevano chiesto di aspettare, ma ho scelto volontariamente di venire qui in Spagna. Prima di tutto perché è un campionato che mi ha sempre incuriosito e mi è sempre piaciuto e, poi, perché credo che un’esperienza all’estero sia utilissima per un calciatore della mia età in questo momento della mia carriera”. Inizia così l’intervista di Cristiano Biraghi ai microfoni di Goal.com per commentare la sua stagione, ma anche il suo rapporto con l’Inter: "Io sono entrato nel vivaio che ero giovanissimo e per me era già un sogno perché sono tifoso dell'Inter da sempre. Quando ho esordito in Champions League per me è stata un'emozione indescrivibile, a ripensarci oggi mi vengono ancora i brividi. Ma solo il fatto di respirare l'aria della prima squadra era qualcosa di speciale, mi sembrava di volare. Ho avuto la fortuna, poi, di vivere gli anni del Triplete, guardavo Mourinho non come se fosse il mio allenatore, ma il mio Dio (ride, ndr). Era una squadra pazzesca con giocatori plurititolati eppure umili, sempre pronti a darti un suggerimento - prosegue il terzino ex Chievo -. Capitan Zanetti era sempre prodigo di consigli per noi giovani, e non era certo obbligato considerato il suo curriculum. Ricordo ancora i 'calci in culo' (testuale, ndr) di Materazzi, che quando facevi qualcosa di buono ti incoraggiava, ma quando sbagliavi non mancava di fartelo notare. Certo, da una parte essere aggregato ad una rosa così forte era anche una sfortuna, perché spazio non ce n'era, ma solo ricevere consigli da gente come Zanetti, Materazzi, Cambiasso, Samuel, Cordoba, era tanta roba. Poi io mangiavo con gli occhi Maicon, ai tempi - e secondo me ancora oggi - il terzino più forte al Mondo”. 

Chiosa finale sul futuro e su cosa si auguri per la sua carriera: “Oggi non ci penso – continua – sarei un pazzo a farlo visto che sono qui a Granada e stiamo ancora lottando per un traguardo importante. A fine stagione vedremo quali saranno le intenzioni dell'Inter visto che ho ancora due anni di contratto e valuteremo insieme cosa sarà meglio per tutti. Ovvio che se dovessero decidere di puntare su di me sarei l'uomo e il calciatore più felice del Mondo, anche perché il mio sogno, da sempre, è quello di vestire la maglia dell'Inter. L'ho già vestita da “ospite”, diciamo, ora mi piacerebbe farlo anche da protagonista”.

Sezione: Ex nerazzurri / Data: Lun 11 aprile 2016 alle 13:52
Autore: Gianluca Scudieri / Twitter: @JeNjiScu
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