Chissà se, a diecimila chilometri di distanza, Erick Thohir è riuscito a sentire le due tirate di giacca arrivategli in questi ultimi giorni direttamente da Milano, prima da Berlusconi e poi da Moratti. La prima strattonata, quella del "Non sembra garantire investimenti per un'Inter ai massimi livelli" non pare aver scalfito, almeno in superficie, il tycoon, che ha affidato a un media locale la sua non replica all'ex Cavaliere ("Non ci sono problemi"). Ma quella frase pronunciata dal numero uno del Milan, arrivata in un contesto di discorsi sulla vendita del club rossonero, riporta alla luce una questione sempre attuale negli ambienti nerazzurri: è davvero ET il presidente che tutti gli interisti si sarebbero augurati di avere, ormai a due anni e mezzo dal suo insediamento? Difficile rispondere a questa domanda, forse anche impropria, visto che in questa sede non si vuole approfondire il contesto economico-finanziario in cui versava il club di Corso Vittorio Emanuele quel lontano giorno di ottobre del 2013. Ma allora, accantonando ogni discorso di bilancio et similia, quali sono le vere aspettative dell'esigente pubblico della Beneamata?

Senza sorpresa, la risposta arriva una volta ancora dall'ex patron Massimo Moratti, che ha sublimato i desideri del popolo nerazzurro nella felice espressione 'Un colpo alla Thohir', locuzione con la quale ogni tifoso auspica di poter convivere per tutta l'estate mercantile. Facile, no? Cambiando l'ordine dei protagonisti - il 'colpo alla Thohir' in luogo del 'colpo alla Moratti' - il risultato non cambia e provoca felicità diffusa negli aficionados, ma ora il punto vero è un altro: perché i confini semantici di questa espressione sono ancora così labili e poco contornati, se associati al magnate indonesiano?

Anche qui per avere un responso non serve consultare nessun oracolo, ma basta semplicemente convenire con un fatto acclarato: alla gestione Thohir manca ancora il colpo da sogno caratterizzante. Scartabellando il dizionario nerazzurro, quando si giunge al capitolo mercato di questi ultimi due anni non si leggeranno mai nomi di giocatori che sappiano spostare, senza me e senza se, gli equilibri ad alti livelli. In soldoni, è facile affermare, senza possibilità di smentita, che il tycoon indonesiano non ha ancora messo a segno nessun acquisto monstre, senza per questo voler sminuire le operazioni di grande architettura finanziaria che hanno portato in dote Hernanes e Shaqiri, giocatori pur sempre meritevoli delle prime pagine. Insomma l'appello di Moratti, per una volta, non rimanga inascoltato: e allora Thohir, se ci sei batti IL colpo.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 13 maggio 2015 alle 00:00
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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