Strana la vita del tifoso interista nei giorni in cui il proprio club spadroneggia sui media italiani a livello di calciomercato. A far notizia, più che gli acquisti, sono gli obiettivi clamorosamente sfumati o gli addii dolorosi, secondo quanto evidenziato da un'analisi di Mediamonitor.it. Nella quale si evince che il nome di Davide Frattesi, fin qui fiore all'occhiello della campagna acquisti estiva assieme a Marcus Thuram, resta stritolato a livello di popolarità dal clamoroso voltafaccia di Big Rom e dall'uscita di scena scritta ma amarissima di André Onana dopo una sola stagione.

Ieri, al culmine di una settimana di passione, il fan nerazzurro medio assieme alla colazione ha dovuto mandare giù il magone provocato dalla lettura dell'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport dal portierone camerunese che ha parlato di Inter 'come un sentimento che resta dentro'. L'ex Ajax, in appena 12 mesi vissuti ad Appiano Gentile, ha detto una frase che più interista non si può proprio nel giorno dell'addio, l'ultimo da giocatore che ha difeso con onore i colori del cielo e della notte. Praticamente già da promesso sposo del Manchester United, a cui è stato impossibile resistere, come raccontato dal diretto interessato che, ammettendolo, non ha sminuito di un centesimo il club che lo ha rilanciato alla grande dopo i momenti difficili per la squalifica. "L’importante è essere onesti e dire sempre la verità alla gente. Io sono una persona che vuole sempre nuove sfide. Tutte le parti volevano che ciò accadesse... Ma ciò che conta è che se fossi rimasto sarei stato ugualmente felice perché all’Inter non ho mai avuto alcun problema. Anzi, a Milano è nata una magia che è quasi difficile da spiegare", le parole trasparenti di Onana. Che ci ha messo la faccia senza nascondersi non da ieri: i più attenti si ricorderanno infatti le sue parole dopo la finale di Champions quando spiegò che avrebbe seguito le volontà del club. Un mese abbondante dopo abbiamo scoperto il segreto di Pulcinella: cessione con plusvalenza. Parola odiosa per chi si innamora del calcio come gioco e dei giocatori come idoli, musica per le orecchie dei tifosi-contabili che non riescono a leggere altro se non il numerino davanti al '+' da inserire a bilancio. I 56 milioni di euro arrivati dall'Inghilterra sono irrinunciabili perché così impone l'azienda che se ne infischia se tu hai comprato la maglia di Onana e ora la devi riporre in un cassetto. Assieme alla speranza che qualche giocatore prima o poi incarnerà in campo per tutta la sua carriera o, almeno per diversi anni, quello che un tifoso è sugli spalti o davanti alla tv.

Il mercato alimenta sogni ma crea anche mostri: pensate al caso di Lukaku, incapace di amare sportivamente a lungo una squadra prima di lasciarla bruscamente prendendo decisioni di volta in volta sempre più bizzarre per la sua carriera. La Curva Nord lo ha chiamato infame, che nel dizionario Treccani è qualcuno che si è reso protagonista di gravi colpe contro la legge, la morale, la religione. Non viene menzionata la squadra di calcio, ma sappiamo che quando si toccano certi discorsi si entra nell'ambito della fede. Il fatto di credere con assoluta convinzione nella verità e giustezza della propria squadra del cuore è il primo comandamento del tifoso, che quindi giudicherà con questi parametri chi contraddice certi principi. Juan Cuadrado lo ha fatto per anni da giocatore dell’acerrima rivale, la Juve, secondo la CN, tanto da farsi 'odiare', ma può comunque redimersi dimostrando di essere diverso da quello visto a Torino.

Lukaku, Onana e Cuadrado sono prodotti dello stesso sistema, all'interno del quale però rimangono nette le personalità di ognuno di essi. Sono attori sullo stesso palcoscenico, ma che recitano parti diverse: c'è chi fa il professionista e coglie al volo un'occasione a 35 anni, dopo essersi svincolato, chi si complica la vita contraddicendo con i fatti ciò che dice e chi, infine, è sicuro di ricevere amore in cambio perché ne ha dato senza pensare al tornaconto personale.

"Chissà, la vita è imprevedibile, magari un giorno tornerò anch’io... E, se mai succederà, sono sicuro che le persone mi abbracceranno come adesso perché hanno imparato a conoscermi. Io intanto, non smetterò di cantare quel coro che mi piace così tanto: 'Per tutti quei chilometri che ho fatto con te, Internazionale devi vincere...'", la chiosa della chiacchierata di Onana con la rosea. Che non è una promessa da mercante, ma la semplice lezione di un uomo che ha capito che nella vita non bisogna 'mai dire mai'. 

Sezione: Editoriale / Data: Gio 20 luglio 2023 alle 00:00
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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