Non più tardi di una settimana fa avevo scritto che, in questa sessione di calciomercato, la società non sarebbe stata con le mani in mano. 
Le notizie che giungevano da Corso Vittorio Emanuele, facevano supporre che qualcosa stava per concretizzarsi. Anche i continui viaggi degli uomini mercato nerazzurri andavano in questa direzione. E così in effetti è stato. Il problema è che lo si è fatto con una logica che risulta difficile da sottoscrivere in toto.


Partiamo col ribadire a chiare lettere che a questa squadra mancava almeno un attaccante. Tesi che vogliamo suffragare anche con l’oggettività delle cifre. La Juve e il Milan giocheranno questi ultimi 4 intensi mesi di attività agonistica con rispettivamente 5 e 6 (per questa stagione non considero Cassano) punte, effettivamente a disposizione. Voi mi direte: “Anche l’Inter ne ha 5”. Certo, con il piccolo particolare che le altre dispongono di tutti potenziali titolari, noi invece no. Tra i nostri cinque punteros trovano spazio anche Zarate (messo ai margini del progetto già da tempo e sicuro partente a giugno) e Castaignos ( che non viene giudicato ancora pronto per il nostro calcio). Ne rimangono tre: Forlan, Milito e Pazzini. Il primo, pur essendo un buon calciatore, sta dimostrando di non essere più affidabile visti i continui infortuni; Il secondo sta andando decisamente bene, ma la sua recente storia ci consiglia di andare cauti nel pensare che possa tirare in questo modo per tutta la restante parte di stagione; Il terzo è un buon attaccante che avrebbe bisogno ogni tanto di rifiatare, magari in quelle partite che non sono propriamente ritagliate sulle sue caratteristiche. Dopo questa analisi viene da pensare che d’ora in avanti dovremmo pregare perchè nessuno si faccia male e che Forlan ritorni al più presto possibile. Altrimenti, l’unica alternativa è quella di passare a un 4-2-3-1 o a un 4-3-2-1. In qualsiasi caso, vista anche la partenza di Coutinho, non mi sembra che l’acquisto di un attaccante, avrebbe sconvolto i parametri economici del club.


Passiamo a centrocampo. Aver risparmiato le prossime 5 mensilità di Muntari, lo considero un grande favore che il Milan ci fa come quando prese Amantino Mancini. La cessione di Motta, dolorosa sotto il profilo tecnico, è stata inevitabile e comunque ben condotta. Incassare, in un biennio, 11,5 milioni di euro e risparmiare il super ingaggio di Thiago è da considerarsi operazione comprensibile. Lo è un po’ meno pensando alle caratteristiche dei due sostituti. Il primo, Fredy Guarin, è un ottimo centrocampista che però oltre a essere arrivato con un infortunio da smaltire (ne avrà per circa tre settimane), non potrà essere schierato in Champions League. Angelino Palombo, ottimo il suo debutto ieri sera, è un mediano dalle caratteristiche comunque diverse rispetto a quelle dell’italobrasiliano. Il vantaggio è che a bilancio la cessione di Motta frutterà 11,5 milioni ( più il risparmio dell’ingaggio), mentre gli arrivi di Guarin e Palombo avranno un incidenza per quest’anno di soli 2,5 milioni (totali) e 13 (con pagamenti differiti nel tempo) per l’eventuali riconferme. Bene invece la difesa. A un già forte reparto è stato aggiunto un giovane di belle speranze come Juan Jesus, a cui viene data la possibilità di vivere accanto a dei mostri sacri come Lucio e Samuel, con l’intento di vederlo crescere nel più breve tempo possibile. Oltre al fatto che Zanetti, visti gli arrivi a centrocampo, in certe partite potrebbe abbandonare la linea mediana per dar man forte ai compagni del reparto più arretrato.


In buona sostanza, le conclusioni che possiamo trarre sono sostanzialmente tre :
1) Più che a fare strada in Europa, la società punta forte al terzo posto in campionato. Non si spiegherebbe altrimenti la rinuncia a Motta già da gennaio e l’acquisto di Guarin che in Champions non può giocare.
2) Alea iacta est. Il percorso che ci porterà a una rivoluzione è stato imboccato in via definitiva.
3) I viaggi in Brasile ( e non solo…) di Branca &C ci dicono che quest’anno sarà una stagione di transizione, ma che con ogni probabilità, nel prossimo mercato estivo l’Inter farà la voce grossa andando a chiudere operazioni importanti.


Quindi  per quest’anno, parafrasando la famosa lettera di Rudyard Kipling, Se non ci saranno ulteriori infortuni, Se saremo mediamente più fortunati di quanto lo siamo stati fino ad ora (parlo anche di arbitri…), Se Ranieri riuscirà a ricollocare alcuni giocatori chiave (Sneijder su tutti) e inserire al meglio i nuovi, Se la mentalità della squadra riuscirà a mantenersi su standard elevati in fatto di grinta e determinazione, Se insomma tutto girerà al meglio potremmo strapparci ancora delle soddisfazioni sia in Italia che in Europa. In caso contrario, cari amici, appuntamento alla prossima stagione. Ma prima, alla nuova, nonchè fondamentale, sessione di calciomercato. Quando, la logica dovrà veder prevalere, pur con coscienza, l’aspetto tecnico su quello economico.


BoA
 

Sezione: Editoriale / Data: Gio 02 febbraio 2012 alle 00:01
Autore: Andrea Bosio
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