Che l’Inter abbia ritrovato la strada maestra quasi in contemporanea con l’infortunio di Sneijder non può che essere solo uno “Strano caso”. Da quando però Wes è uscito a Verona l’Inter non ha più sbagliato un colpo, ha raddrizzato la partita con il Chievo e poi ha inanellato il tris Fiorentina-Neftchi-Milan che l’ha proiettata al terzo posto in classifica in campionato e in vetta al girone di Europa League. Alzi la mano chi dopo le sconfitte con Roma e Siena avrebbe potuto pensare e credere a un poker di vittorie così importante, proprio senza l’ultimo della stirpe dei top player rimasti alla Pinetina.

E’ quantomeno strano, anche perché Stramaccioni aveva cominciato proprio dall’olandese la sua avventura interista. Rimotivandolo e ritrovandolo era riuscito a vincere a Udine e a conquistare comunque un posto in Europa League. Da Sneijder è partita anche la nuova stagione, con la fascia da capitano a Como e i primi gol dell’anno a Spalato nei preliminari di Europa League e a Pescara all’esordio in campionato. Poi però è arrivato Cassano e l’equilibrio è saltato, con lo Strama-progetto che ha subito una brusca interruzione ed è dovuto per forza di cose cambiare radicalmente (senza dimenticare la cessione di Maicon all’ultimo giorno di mercato che qualche problema tattico  l’ha creato). Sono arrivate così le prime difficoltà, i primi scricchiolii, la prima stizza stagionale di Wes a Torino, l'incredibile sconfitta a San Siro con il Siena, il punto più basso dell'era Stramaccioni, per finire con l’infortunio del numero 10 a Verona.

Che poi l’Inter, senza Sneijder, abbia cambiato marcia per ora può essere solo un caso, perché la vera quadratura del cerchio Stramaccioni l’ha trovata con la difesa a 3, che ha dato sicurezza ed equilibrio a tutta la squadra. Forse però l’infortunio di Sneijder ha tolto un problema di difficile convivenza  al tecnico romano che praticamente in contemporanea ha ritrovato un Coutinho scintillante ed è riuscito a gestire al meglio Cassano. Se però anche Ranieri senza Sneijder era riuscito a infilare le famose 7 vittorie consecutive, prima di ripiombare nelle difficoltà con il ritorno di Wes, siamo di fronte a una coincidenza che non può che essere un campanello d’allarme, un’esperienza  di cui fare tesoro per evitare gli errori del passato.

Il poker di vittorie deve essere visto solo come un punto di partenza, anche perché l’Inter ha ancora notevoli margini di miglioramento. Palacio adesso è finalmente pronto a tornare, Milito e Cassano non sono ancora al meglio della condizione, così come Pereira e Guarin, mentre Alvarez praticamente non si è mai visto, il tutto in attesa del ritorno di Sneijder dagli Usa, ingredienti che potrebbero far fare un bel salto di qualità e riportare una nuova età dell'oro ad Appiano e dintorni. Una bella sfida aspetta quindi Stramaccioni, che se riuscisse a confezionare la sua nuova Inter su misura del suo top player potrebbe andare a giocarsi campionato ed Europa League da protagonista assoluto.

Sezione: Editoriale / Data: Gio 11 ottobre 2012 alle 00:00
Autore: Marco Barzaghi / Twitter: @marcobarzaghi
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