Urgono rinforzi. Sia quasi benedetta la sconfitta contro il modestissimo Hajduk tra le mura di un San Siro dal nuovo manto. Andrea Stramaccioni lo sapeva già, non poteva e non doveva essere tutto rose e fiori dopo lo 0-3 di Spalato. Buoni segnali, sì, ma "bisogna continuare a lavorare perché non abbiamo fatto niente", e "tanto lavoro a fari spenti". Lo ripeteva a qualsiasi microfono che gli arrivasse sotto il naso nella calda notte di Spalato. Era l'andata. Al ritorno, inutile ripeterci, una batosta quasi salutare. Non ci si può sedere sugli allori (quali, poi?). A questa Inter servono innesti freschi, pedine nuove e ancora tanto, tantissimo lavoro.

Gli occhi e l'espressione di Stramaccioni non tradivano, proprio dopo la vittoria del Poljud. "Il mercato direi proprio che è aperto...", sussurrava. Sapeva che qualcosa sarebbe successo. E seppur perso Lucas, l'Inter non si è fermata. Le rassicurazioni per il tecnico sono arrivati nei due summit settimanali. C'era anche lui, in prima persona, per studiare le strategie. Il risultato sono delle garanzie: Stramaccioni avrà quello di cui ha bisogno, compatibilmente con i costi sostenibili dalla società. Per cui, è stato stabilito che arriveranno almeno due rinforzi. Uno in attacco, e uno in mediana. Più un possibile altro innesto, un terzino più che un difensore centrale.

La richiesta di Strama per l'uomo offensivo è di un jolly alla Ramirez, trequartista da 4-3-2-1 ma adattabile all'occorrenza anche in un 4-2-3-1. A 20 milioni col Bologna non si fa, ma di tempo per trattare ce n'è. Come per Lucas, però, tutto dipenderà dalle possibilità di fare l'operazione. Più complesso arrivare ai diversi nomi che stanno circolando in queste ore: Walcott, Lennon, Schürrle, tutti elementi che piacciono al tecnico ma per cui non è stata intavolata alcuna trattativa concreta, fino ad oggi. Magari più avanti, in caso di aperture. Per ora, zero totale. Passa a diventare alternativa il vice-Milito, magari un uomo duttile che possa dare garanzie su tutto il fronte offensivo.

Per la mediana, la preferenza è su un uomo forte, fisico. D'altronde, il sogno Paulinho è sempre più lontano e il prezzo è schizzato sopra agli 8 milioni di circa un mese fa. E allora, con Fernando che Pinto Da Costa non vuole mollare per nessun motivo a meno di 20 milioni (Guarin era fuori rosa e fuori dai piani del tecnico, Fernando è perno intoccabile...), diventa Nigel De Jong il prescelto. Scadenza 2013 e contatti fitti. Ma anche la differente veduta del Manchester City, che pur di non regalare il suo mediano se lo porterebbe a scadenza, senza alternative. Mancini vuole un rinforzo, altrimenti è pronto a fare la guerra e tenerselo (e lo sta dimostrando). L'Inter aspetta, ma sta già sondando le alternative, alcune anche poco nominate in questi giorni.

E poi, oltre ai due, c'è anche il più uno. Perché per Stramaccioni potrebbe arrivare anche un terzino (più di un centrale) in extremis. Un'occasione del mercato, non eccessivamente dispendiosa. Questo, però, è un jolly da giocarsi in caso di opportunità e non una promessa sicura, essendoci in rosa Mbaye su cui si punta con decisione. Anche perché l'Inter ha deciso di investire per questi acquisti quello che è un tesoretto da circa 25 milioni di euro. Soldi messi da parte dalle varie cessioni, da Castaignos a Pandev, passando per i risparmi sugli ingaggi di chi come Forlan e Lucio ha salutato Milano. E chissà che i partenti - quelli con le valigie in mano -, ovvero i vari Julio Cesar, Maicon e Pazzini, tra ingaggi risparmiati e soldi del cartellino, non portino a breve termine nuova liquidità.

Tutti soldi, quindi, comunque derivanti dal tesoretto. E niente danaro cinese. Perché gli investitori entrati in FC Internazionale provvederanno progressivamente a diventare parte integrante della forza economica della società. La certezza più importante che hanno portato con sé gli investitori dalla Cina è di garantire fondi e stabilità economica all'Inter. Ma niente spese folli sul mercato subito, con questo cambiamento, come vi spiegavamo da quando c'è stato l'ingresso dei nuovi soci. Senza correre troppo, quindi, il meccanismo verrà oleato. E presto potrà essere definito tutto. Ma adesso è tempo di concludere il mercato con i rinforzi che arriveranno. E con un'Inter che ne ha dannatamente bisogno.

Twitter - @FabRomano21

Sezione: Editoriale / Data: Dom 12 agosto 2012 alle 00:01
Autore: Fabrizio Romano
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