Sinceramente non capisco. Sinceramente sono un po' stanco del pessimismo cosmico che aleggia intorno alla nostra squadra. Sento da ogni dove commenti su quanto giochiamo male e su quanto il nostro allenatore stia sbagliando tutto. Mi chiedo se sono l’unico a vedere anche l’evidente bicchiere mezzo pieno. Forse qui qualcuno crede che l’Inter sia al livello di Juve, Napoli e Roma. Forse c’è chi pensa che i nerazzurri debbano competere con squadre forgiate da più anni di “rodaggio” e “duro lavoro” dopo solo 3 mesi di allenamenti. Credo legittimamente che sia un pensiero del tutto fuori luogo.

Lo ammetto, sono ancora avvelenato da quello che è successo domenica in MotoGp contro il mio amico nerazzurro Valentino e forse covo un eccesso di rabbia nel corpo. Mi potrei sfogare e calmare ascoltando l’avvelenata di Guccini o il tributo a lui fatto dall’altro interista Ligabue, ma in fondo preferisco scaricare la tensione sul post Bologna-Inter. È vero e Mancini è il primo ad ammetterlo che non stiamo giocando affatto bene, siamo lenti e costruiamo poco in fase offensiva. Questi non sono gli standard con cui si può pensare di rimanere nelle zone altissime della classifica fino a fine anno. Ma bisogna anche sottolineare che Mancini è alle prese con una squadra tutta nuova, con giocatori arrivati anche negli ultimi giorni del mercato che devono per forza aver bisogno di tempo per ambientarsi e capirsi.

In mezzo a questo cosidetto “disastro” l’Inter è seconda in classifica a 2 punti da una Roma rodata da tre anni. Inoltre, se togliamo la disgraziata serata di San Siro contro la Fiorentina, ha subito solo 3 gol in 9 partite. Pensate che sia poco? Io dico proprio di no. Scusate ma sbaglio o si è sempre detto che alla fine vince chi subisce meno e non chi segna di più subendo di più? O questa massima la si tira fuori solo quando può far comodo. È ovvio che la strada da fare è ancora lunga ma non cadiamo dal pero, si sapeva già che sarebbe stato così, che questa situazione sarebbe stata da mettere in conto. Eppure alzi la mano chi si sarebbe aspettato di essere a questo punto in classifica alla decima giornata con 21 punti, frutto di 6 vittorie e 3 pareggi con lo scotto di una sola sconfitta. Ah ecco lo immaginavo. Perciò avanti così.

Sabato contro il Bologna abbiamo fatto fatica ma dopo l’espulsione di Melo (prima o poi doveva succedere...) l’Inter non si è disunita, ha chiarito le idee, si è incazzata e ha dominato la partita segnando il gol decisivo nel momento di crisi maggiore a livello psicologico. Non paga ci ha regalato pure l’emozione da infarto finale giusto per non smentire la sua etichetta di squadra pazza e siamo andati a casa tutti sollevati, vittoriosi e capolisti. Stasera molto probabilmente perderemo la vetta ma poco importa. Il bilancio è sicuramente positivo, se volete vedere Barça e Real guardate la Liga e intanto aspettate la crescita dell’Inter. Io mi godo quello che c’è oggi con la piena fiducia nel nostro allenatore e nell’organico che ha costruito (senza avere ancora finito di farlo...). Per chiudere, appoggio Mancini anche sulla polemica contro la gestione dei cartellini: ci vuole più omogeneità di giudizio, così non si capisce davvero nulla.

Sezione: Editoriale / Data: Gio 29 ottobre 2015 alle 00:00
Autore: Filippo Tramontana / Twitter: @filotramo
vedi letture
Print