Decisamente è il miglior pre-campionato dell'Inter da tanti anni a questa parte. Un'altra amichevole vinta convincendo e mostrando una predisposizione al gioco che sembrava perduta quasi irrimediabilmente. Il primo tempo di Inter-Villarreal ha mostrato la volontà di rendere più fluido il gioco, evitando di perdere tempo in ogni zona del campo. Spalletti ha insistito molto sulla volontà di ripartire dalla propria metà campo con palla bassa e attaccanti che diano profondità. Buone diverse giocate, culminate fino al gol del vantaggio ma poi l'Inter è tornata a impigrirsi, perché certi vizi, se rimangono gli stessi giocatori sono duri da togliere. Il gol del pareggio di Soldado ha testimoniato proprio una certa lentezza nel leggere l'azione avversaria.

Il secondo tempo ha inevitabilmente visto un rallentamento del gioco, spezzettato anche da un Villarreal particolarmente falloso. Poi l'Inter ha preso il largo grazie agli ingressi tutt'altro che banali di Jovetic e Icardi. Vincitori della serata sono stati decisamente Skriniar, bravo negli anticipi, intelligente e con il senso della posizione (emblematico il salvataggio dopo un errore di Murillo), Icardi che ha finalmente fatto il suo debutto, regalando nel finale un assist da fuoriclasse e Jovetic che ancora una volta è risultato decisivo, al punto da suscitare l'entusiasmo di Spalletti.

La rosa intanto va componendosi e le scelte della società appaiono più nitide e distinguibili. Si è deciso di puntare sulle potenzialità e, con l'eccezione di Borja Valero, non sulle certezze. Nessun top player ma spazio alle capacità di Sabatini, ottimo nello scovare talenti e a Spalletti, bravo nel raffinarli. Dunque Skriniar, Padelli, Vecino, B. Valero già acquisiti, più Emre Mor, Dalbert e probabilmente Patrik Schick. A questo si aggiunge la sempre più inattesa conferma di Perisic, sul punto di restare con un cospicuo rinnovo di contratto, eventualità che si potrà confermare solo più avanti, considerando che il giocatore deve ancora accettare. C'è chi è contento e chi no.

Non mi torna come fosse possibile imbastire a giugno una trattativa con tanti zeri a disposizione per Antonio Conte, pur di avere un numero uno, assecondando sogni mercato che sembravano preludere a nomi con parecchi carati, come Nainggolan, Di Maria, Verratti ecc... Se fosse arrivato Conte il tipo di mercato fatto fino ad oggi sarebbe stato identico in termini di spesa e tipo di giocatore? È arrivato Spalletti e sembra che i giocatori da lui richiesti fossero questi, con particolare riferimento a Vecino e B. Valero.

Sono però tanti gli aspetti positivi di questa estate: Spalletti non è solo uno dei tanti allenatori che si sono seduti sulla panchina nerazzurra, è un big, ha personalità e in questi due primi mesi si è immediatamente calato nella nuova realtà, come non era più accaduto dai tempi di Mancini e Mourinho. La squadra lo segue, la società lo ascolta e, quel velo di diffidenza intorno a lui, dopo che si era parlato a lungo di Conte, si è dissipato. I giocatori, anche quelli che potrebbero essere ceduti, sembrano coinvolti e lavorano in modo funzionale, a punto che persino Jovetic ha mandato un evidente messaggio alla società di voler restare. Spero che venga accontentato e se anche uno come lui mostra tanto attaccamento il segnale è buono. La preparazione finalmente è stata fatta senza terremoti societari, rinnovi di contratto turbolenti, tweet disturbanti e cambi di allenatori prima di iniziare il campionato. Al contrario la tournée è stata realizzata con la squadra quasi al completo e gli allenamenti hanno visto presenti tutti i giocatori. Le amichevoli hanno dato ottime risposte. L’Inter ha vinto tre partite contro avversari di rango come Bayern, Chelsea e Lione, mostrando più che altro una fluidità di gioco e l’immediato inserimento di Skriniar e Borja Valero.

E’ però difficile credere che Spalletti sia soddisfatto fino in fondo dal mercato svolto fin qui dall’Inter, non per i giocatori arrivati, tutti funzionali e chiesti da lui medesimo, quanto piuttosto per lo spessore che un grande club deve avere. Borja Valero, Vecino, Skriniar, Padelli, Dalbert, Emre Mor sono buoni, forse un paio di loro anche ottimi ma non c’è nessun top player e gli obiettivi Nainggolan e Vidal non sono andati a buon fine. L’intelaiatura della squadra è rimasta la stessa dello scorso disgraziatissimo anno, l’acquisto di Skriniar e il possibile addio di Murillo non fugano i dubbi sula tenuta di un reparto difensivo che l’anno scorso ha avuto parecchi passaggi a vuoto. I tifosi pensavano che Suning facesse una campagna acquisti con un paio di grandi colpi, più quelli funzionali. Sono arrivati solo quelli funzionali. Con Spalletti però l'Inter è più squadra e la vera speranza viene da quel talento che l'Inter aveva già in rosa e si spera esploda definitivamente con quello acquistato in questo ultimo mercato. Amala.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 07 agosto 2017 alle 00:00
Autore: Lapo De Carlo / Twitter: @LapoDeCarlo1
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