Lunga chiacchierata di Federico Pastorello a FanPage, dove il noto procuratore sportivo ha spaziato con gli argomenti della sua vita professionale, citando aneddoti legati anche all'Inter: dalla trattativa tra Inzaghi e l'Al Hilal, discorso nel quale entra pure la finale di Monaco, a quelle riguardanti Lukaku.

Anche per Simone Inzaghi hai fatto lavoro di intermediazione. Vogliamo chiarire una volta per tutte il timing dell'operazione con l'Al Hilal a ridosso della finale di Champions?
"Ovviamente è nata prima, non sono trattative che si chiudono in una settimana. Ma vi posso garantire che la decisione è stata presa successivamente alla finale. Simone stesso mi disse che se avesse vinto quella partita non sarebbe andato via. Quella finale è stata talmente sbagliata, da tutti, che io non posso pensare sia successo a causa dell'allenatore che poteva essere distratto. Mister Inzaghi è un professionista e vincere una Champions fa la differenza nella carriera di qualsiasi allenatore. Io capisco tutto, ma sono storie completamente inventate: lui è rimasto concentrato sull'Inter fino all'ultimo giorno di lavoro. Ha chiuso proprio ogni tipo di conversazione 4-5 giorni prima della finale".

Lukaku: da fuori è un gigante, dentro invece?
"È un leader. Io ci sono tanto affezionato perché intanto è un padre attentissimo. Fa tante cose per i suoi ragazzi, li segue. Da qui vedi la bontà dell'uomo, della persona. Ed è un ragazzo molto sensibile a suo modo. La gente vede questa sua stazza imponente come un gladiatore, ma nella realtà è un leader con grande sentimento".

Il passaggio dall'Inter al Chelsea è stato un momento complesso.
"Quel trasferimento ha sancito anche l'interruzione del nostro rapporto professionale. Poi ci siamo ritrovati a distanza di due anni. In quel contesto lì, quando ti arriva quel genere di opportunità, da professionista è sbagliato non accettare. Abbiamo pensato che potesse essere il momento giusto per capitalizzare tutto quello che aveva fatto. Dopo purtroppo sono successe una serie di cose che purtroppo han fatto sì che non si rivelasse la scelta migliore. In seguito lui fece una scelta, che io ho rispettato (interrompere il rapporto di procura, ndr). Ma il legame affettivo nei suoi confronti è rimasto intatto, tant'è vero che poi a distanza di due anni siamo tornati a lavorare assieme".

Quando ti sei reso conto che ce l'avevi fatta?
"Ci sono stati alcuni momenti. Quello di Lukaku dall'Inter al Chelsea è stato un trasferimento lunghissimo, difficilissimo. Quando alla fine ho avuto l'ok è stata una liberazione. Ero a Folgaria, sempre nei giorni di Ferragosto. Lanciai il telefono 10 metri per aria quando Marina Granovskaia accettò le ultime condizioni richieste dall'Inter. E poi quando mi diedero il premio di miglior agente al mondo a Dubai, davanti alla mia famiglia e alle mie figlie. Un momento di grande orgoglio personale".

Sezione: Copertina / Data: Lun 17 novembre 2025 alle 13:38
Autore: Egle Patanè / Twitter: @eglevicious23
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