Dopo aver dato stabilità societaria, dato il via al circolo virtuoso finanziario dei ricavi, Suning vuole portare l'Inter nella 'fase 3' vincendo il primo trofeo al quarto anno dall'insediamento. Zhang Jindong, che ha speso dovendo lottare con i vincoli Financial Fair Play e predicando un lungo periodo di autosostentamento, ha immesso 474 milioni di liquidità a varie riprese nelle casse dell’Inter (sponsorizzazioni escluse). Spiccioli, se paragonati ai fatturati del gruppo di Nanchino (70 miliardi l’anno), cifra importante nel contesto calcistico. Ma ora è tempo di passare all'incasso a livello di bacheca, scrive la Gazzetta dello Sport: "iniziare dalla Coppa Italia - si legge - può essere visto come obiettivo minimalista, per chi ha come missione dichiarata «riportare il club sul tetto del mondo», ma la politica dei piccoli passi è sempre stata la specialità della casa". C'è l'occasione della Coppa Italia, con finale da conquistare sabato e da affrontare mercoledì, e chissà che il presidente Steven Zhang non arrivi di corsa con un volo dalla Cina, se i suoi effettivamente si guadagneranno l’occasione di giocarsi il trofeo a Roma. La Capitale che evoca dolci ricordi, il pianto di gioia dopo quel pazzo Lazio-Inter che regalò la prima qualificazione in Champions ai nerazzurri dopo tanti anni. Anche Mansur bin Zayd Al Nahyan, proprietario del City, cominciò la sua epopea vincendo una coppa nazionale (la F.A Cup) alla terza stagione, prima della Premier alla quarta. 

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Sezione: Copertina / Data: Lun 08 giugno 2020 alle 08:25
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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