Ospite sulle frequenze di Radio Nerazzurra, Carlo Cottarelli è tornato a parlare di Interspac, il progetto di azionariato popolare per l'Inter da lui promosso, spiegando che l'idea è in standby ma non è ancora tramontata definitivamente. Ecco le parole dell'economista: 

Ci può riassumere la storia di Interspac?
"Allora l'Interspac è un'idea di promozione dell'azionariato popolare dell'Inter. Per riassumere quello che è stato fatto quasi due anni fa: abbiamo fatto un questionario, chiedendo agli interisti in quanti sarebbero stati disposti a investire per diventare proprietari di un mattoncino dell'Inter. Hanno risposto 80.000 interisti indicando importi di un possibile investimento totale intorno ai 200 mln. Che non è tantissimo ma neanche poco, tenendo conto che per pubblicizzare questa cosa avevamo speso 4.000€. Forse con una buona campagna pubblicitaria, anche perché io ho trovato tanti interisti che non sapevano della cosa, si può arrivare a importi molto più alti. Però, anche ipotizzando che si arrivi al doppio o a 500 milioni. Chiaramente queste non sono le somme di cui si parla per poter, tra virgolette, acquistare l'Inter e ripagare il debito. La cosa nostra, infatti, è sempre stata quella di vedere se i tifosi potevano portare un contributo soprattutto per l'abbattimento del debito di una società che adesso è molto indebitata. Ora se si abbatte il debito, si risparmia in spesa di interessi, più o meno, credo sui 30 milioni l'anno. Noi pensiamo, e abbiamo anche evidenza empirica, che si crei un legame più stretto tra i tifosi e la società, per cui le entrate per la società possono migliorare e quindi si rafforza la società. Il problema è che questa cosa si può fare soltanto quando c'è un accordo, o con la società oppure con un investitore che sia disposto a metterci almeno altrettanto, almeno un altro mezzo miliardo. O qualcosa di più, perché è quella la valutazione, escludendo i debiti di una società come l'Inter, si parla di cifre intorno al miliardo.  Abbiamo avvicinato inizialmente la società due volte, in realtà. Ma la proprietà al momento non sembra essere interessata in questa cosa. Abbiamo cercato di trovare investitori esteri, stiamo ancora cercando. Quindi l'idea non è morta. Però è chiaro che con i soldi dei tifosi e dei tifosi piccoli, medi e medio-grandi, sarebbe impossibile fare questa cosa. Ci vuole qualcuno che creda e che abbia le spalle più grandi come un investitore istituzionale oppure la stessa attuale proprietà che crede in questo progetto". 


Ma da parte della società è arrivata una chiusura totale o, magari, in futuro si potrebbe riparlarne?
"Inizialmente c'era stata un'apertura in quanto ci chiesero di preparare un business plan. Ma una volta preparato, anche investendo soldi per preparare questo business plan in termini professionali, ci è stato detto che non c'era più interesse. Noi però non rinunciamo. Se c'è un'apertura, credo che siamo disposti a tornare a parlare presentando questo business plan che non è stato mai formalmente inviato. Perché, appunto, ci è stato detto che non c'era più interesse in questa iniziativa". 

Ascolta qui l'intervista

Sezione: Copertina / Data: Gio 09 marzo 2023 alle 15:10
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
vedi letture
Print