A ora di pranzo, a Torino, si affrontano due delle squadre più in forma in questo momento. I padroni di casa, dopo le ultime convincenti goleade, trovano di fronte l'Inter, 0 gol subiti nelle ultime 5 partite e alla ricerca di punti per la lotta Champions. Mazzarri conferma il 3-5-2, inserendo Obi - uno dei tanti ex - al posto dello squalificato Rincon; Ljajic al fianco di Iago Falque e Belotti. Spalletti, invece, lascia inizialmente a riposo un affaticato Rafinha, con Borja Valero che ritrova una maglia da titolare. 

PRIMO TEMPO - Il Toro parte aggressivo, Mazzari in fase di uscita nerazzurra mette Ansaldi alto su Cancelo e i due centrocampisti, Obi e Baselli, su Brozovic e Gagliardini. Con il pressing tradotto in campo in una sorta di 4-4-2 (Moretti su Candreva e De Silvestri su Perisic), i granata provano a conquistare palla in avanti, nel tentativo soprattutto di limitare e bloccare il gioco dell'Inter. Ma nonostante l'atteggiamento casalingo sia molto positivo, gli ospiti con il passare dei minuti diventano padroni del campo, continuando nella scia delle ultime prestazioni. Il modo di svariare di Candreva, spesso tagliando verso il centro, regala ai nerazzurri la possibilità di arrivare al tiro, in primis con l'esterno italiano, protagonista, per qualche minuto, di una sfida personale con l'ottimo Sirigu. Icardi, a parte una giocata da copertina nata da uno dei numerosi calci d'angolo - con miracolo proprio del portiere di casa -, è ben marcato da Burdisso (e da Nkoulou). Anche l'altro esterno, Perisic, viene a giocare e a creare superiorità numerica in mezzo al campo, mentre Borja Valero fatica a trovare posizione e giocate degne di nota. L'Inter insiste, il Torino punisce: i nerazzurri, trasportati dal dominio territoriale, vengono beffati da un contropiede tanto casuale quanto fortunato. Nei 15 minuti che separano le squadre dagli spogliatoi, i padroni di casa danno ulteriore prova di accettare la superiorità degli ospiti, impegnati nella ricerca - un po' confusionaria - della rete del pareggio. Il gol non ha modificato l'andamento della gara, confermando l'atteggiamento propositivo dei nerazzurri, giunti all'intervallo sul punteggio, sicuramente frastornante, di 1 a 0 per gli uomini di Mazzarri.

SECONDO TEMPO - L'atteggiamento tattico con cui le squadre cominciano la ripresa rispecchia quello del primo tempo e, soprattutto, viene continuamente amplificato e condizionato dal risultato. Cancelo aumenta la sua spinta sulla destra, Brozovic e Gagliardini accorciano la squadra in avanti, costringendo il Toro ad abbassarsi ulteriormente. Con l'uscita di Candreva e l'ingresso di Rafinha, la squadra di Spalletti aumenta la qualità di palleggio tra le linee, cercando di verticalizzare con più continuità e continuando a costruire potenziali palle gol. Ma mancando di incisività in Perisic e faticando a trovare il proprio finalizzatore, Icardi, stretto nella morsa degli esperti centrali in maglia granata, il gol non arriva. Brozovic prova a velocizzare il gioco, rischiare la giocata e trovare quei pochi varchi visibili alle spalle di centrocampo e difesa granata, due linee molto vicine per un 4-5-1 - tranne Belotti - tutto negli ultimi 20/25 metri. Se non per tutta la gara e per l'intero secondo tempo, si può parlare di forcing interista dal minuto 67' (dall'ingresso di Karamoh per Borja Valero, con Rafinha trequartista). A più di 20' dalla fine del match, più che assalto finale, l'atteggiamento in campo dei nerazzurri è frutto di una squadra che sta bene, che non accetta e cerca - a volte senza riuscirci - di non farsi disturbare dal risultato e dalla fretta di doverlo recuperare. Il lavoro di Brozovic e Gagliardini, al netto di qualche rischio in quanto entrambi ammoniti, con Rafinha bravo a decentrarsi e dialogare nello stretto, permette all'Inter di rimanere alta e liberare lo spazio per le discese di Cancelo, con il portoghese protagonista di un finale da vera ala aggiunta e Karamoh a portare via l'uomo e stringersi più vicino a Icardi (tanti corner non sfruttati). Molto più vicino all'attaccante nerazzurro, nei minuti di recupero, Spalletti inserisce Ranocchia, nel tentativo - qui disperato - di portare a casa almeno un punto, un punto che non arriva. Al netto di una prestazione a tratti convincente, pesa la casella vuota delle reti segnate nelle ultime due partite, dove la squadra di Spalletti ha sì dato continuità alle idee di gioco, ma non è riuscita - per sfortuna o per imprecisione - a portare a casa punti importanti. Avversari e modi di giocare diversi non hanno influito oltremodo sulla prestazione complessiva della squadra, alcune prestazioni individuali ne hanno invece limitato il potenziale offensivo, il coronamento di un tentativo di dominio e la sensazione di una squadra ritrovata. Nella speranza di trovare la versione positiva di Perisic, il cinismo di Icardi, il "riposato" Rafinha al posto di un Borja Valero apparso in difficoltà, l'Inter è attesa dalla sempre ostica trasferta di Bergamo contro l'Atalanta... senza il "nuovo" Brozovic, oggi - come tutta la squadra - forse "meno pulito". 

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Sezione: Angolo tattico / Data: Dom 08 aprile 2018 alle 18:38
Autore: Christopher Nasso / Twitter: @ChrisNasso91
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