Occasione fondamentale per l'Inter che a San Siro contro il Cagliari cerca la quinta vittoria di fila in campionato con annesso sorpasso in vetta alla classifica sul Milan. Consueto 3-5-2 per Inzaghi che in difesa recupera De Vrij: davanti ad Handanovic, l'olandese guida la retroguardia affiancato da Skriniar e Bastoni. Confermato il blocco di centrocampo con Dumfries e Perisic sulle fasce, Barella, Brozovic e Calhanoglu in regia. In attacco rifiata Dzeko, al suo posto Sanchez forma il tandem con Lautaro. Modulo speculare per la squadra di Mazzarri, reduce da quattro pareggi consecutivi e in campo con tre ex nerazzurri: Godin a centro in difesa, Dalbert largo a sinistra e Keita in coppia con il capitano Joao Pedro.
Ed è un'Inter da assalto nei primi minuti, mentre il Cagliari si difende serrato: gli esterni di centrocampo rossoblu Dalbert e Bellanova indietreggiano formando una linea a cinque per contenere Dumfries e Perisic, mentre i tre mediani Deiola, Marin e Grassi formano il filtro davanti alla retroguardia. I nerazzurri arrivano al tiro solo da fuori con Barella e Skriniar, mentre gli ospiti mantengono corta la distanza fra i reparti e riescono a chiudere le linee di passaggio verso gli attaccanti. Sanchez esce sempre dalla trappola giocando di sponda sulla trequarti, ma una volta che la squadra di Inzaghi si porta al limite si trova ingabbiata nella rete di maglie cagliaritane. Come tutte le partite complicate, può servire anche una palla inattiva per sbloccarla: Lautaro prima guadagna il corner (cross ribattuto da Godin) e poi sull'assist dalla bandierina di Calhanoglu svetta sul primo palo vincendo il duello aereo con Joao Pedro. Inutile il tentativo di respinta di Cragno, al sesto calcio d'angolo nerazzurro al 29' è Inter 1, Cagliari 0. Il portiere diventa protagonista nell'ultima frazione del primo tempo, evitando prima il raddoppio su Sanchez al 42' a seguito di pennellata di Brozovic e girata in area di Barella, poi abbattendo un incontenibile Dumfries e parando il penalty a Lautaro. L'esterno olandese sfugge sempre in rapidità a un distratto Dalbert e diventa l'arma preferita dei nerazzurri per attaccare sulla corsia di destra, mentre il Cagliari si disunisce nei reparti e regala all'Inter più di una chance per affondare il colpo che avrebbe chiuso la gara. All'intervallo a tenere in partita la squadra di Mazzarri è il suo portiere.
A inizio ripresa l'Inter cambia corsia preferenziale e prova a sfondare a sinistra grazie al supporto di Bastoni, con Perisic che si sposta in posizione più centrale a fianco di Lautaro, mentre Sanchez in fase di manovra agisce ancora da raccordo fra centrocampo e attacco. Al 51' dalla rimessa laterale di Dumfries, palleggio al volo e altra girata di Barella che pesca la volée di destro del Niño Maravilla, qui nelle vesti di bomber d'area. La difesa dei sardi è colta di sorpresa dalla battuta rapida dell'olandese e soprattutto dal numero in palleggio del 23 interista, infine Caceres tiene larga la marcatura su Sanchez, che ha lo spazio per coordinarsi e battere di prima in rete per il 2-0 interista. Anche dopo il raddoppio la squadra di Inzaghi continua a gestire la pratica in scioltezza, mentre Mazzarri prova a cambiare il copione del match con l'inserimento di Lykogiannis al posto di Grassi. Pratica che viene chiusa definitivamente in due minuti dal tris di Calhanoglu e dal poker di Lautaro: il turco si mette in proprio al 66' e sfrutta il buco in mediana dei sardi con il destro da fuori che fulmina Cragno, il Toro, servito in profondità dal lancio fulmineo di Barella, beffa nello scatto Godin mentre è tenuto in gioco da Dalbert a sinistra. Sul 4-0 c'è spazio per Dimarco, Vidal, Sensi e Satriano che rilevano Dumfries (Perisic cambia fascia e va a destra), Brozovic, Calhanoglu e Lautaro, nei sardi dentro Pavoletti, Zappa, Obert e Oliva per Keita, Caceres, Carboni e Deiola. All'83' Inzaghi regala l'esordio in Serie A a Zanotti che subentra sulla destra a Perisic. Nonostante i cambi, prosegue il dominio assoluto con tiro al bersaglio dell'Inter, fino al 90' senza ovviamente la concessione dei minuti di recupero. Al triplice fischio di Marchetti il possesso palla nerazzurro si staglia sul 75% contro il 25% dei sardi: 24 le conclusioni a rete con 15 tiri nello specchio contro 5 soli tentativi e 2 in porta per gli ospiti. Numeri impressionanti come sempre anche per i passaggi, 698 quelli conclusi dalla squadra di Inzaghi con il 91% di accuratezza.
Ed è un'Inter da assalto nei primi minuti, mentre il Cagliari si difende serrato: gli esterni di centrocampo rossoblu Dalbert e Bellanova indietreggiano formando una linea a cinque per contenere Dumfries e Perisic, mentre i tre mediani Deiola, Marin e Grassi formano il filtro davanti alla retroguardia. I nerazzurri arrivano al tiro solo da fuori con Barella e Skriniar, mentre gli ospiti mantengono corta la distanza fra i reparti e riescono a chiudere le linee di passaggio verso gli attaccanti. Sanchez esce sempre dalla trappola giocando di sponda sulla trequarti, ma una volta che la squadra di Inzaghi si porta al limite si trova ingabbiata nella rete di maglie cagliaritane. Come tutte le partite complicate, può servire anche una palla inattiva per sbloccarla: Lautaro prima guadagna il corner (cross ribattuto da Godin) e poi sull'assist dalla bandierina di Calhanoglu svetta sul primo palo vincendo il duello aereo con Joao Pedro. Inutile il tentativo di respinta di Cragno, al sesto calcio d'angolo nerazzurro al 29' è Inter 1, Cagliari 0. Il portiere diventa protagonista nell'ultima frazione del primo tempo, evitando prima il raddoppio su Sanchez al 42' a seguito di pennellata di Brozovic e girata in area di Barella, poi abbattendo un incontenibile Dumfries e parando il penalty a Lautaro. L'esterno olandese sfugge sempre in rapidità a un distratto Dalbert e diventa l'arma preferita dei nerazzurri per attaccare sulla corsia di destra, mentre il Cagliari si disunisce nei reparti e regala all'Inter più di una chance per affondare il colpo che avrebbe chiuso la gara. All'intervallo a tenere in partita la squadra di Mazzarri è il suo portiere.
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