Partita sui generis quella di ieri tra Udinese e Inter. Per chi ama il calcio spettacolo, con emozioni e capovolgimenti continui di fronte, senza eccessivi tatticismi, potrebbe essere considerata un manifesto. L'Udinese di Marino, per impostazione tattica, gioca sempre con tre punte, quattro centrocampisti e tre difensori, i quali all'occorrenza vengono aiutati dai due esterni di centrocampo. Atteggiamento evidentemente sbilanciato, che ieri ha trovato il corrispettivo nella squadra nerazzurra. Mourinho, considerati i problemi in difesa e a centrocampo (doppia squalifica per entrambi i reparti), ha preferito afidarsi all'attacco e ha scelto il tridente, con Sneijder a supporto e Mariga-Stankovic a protezione della difesa. Modulo già visto contro il Rubin Kazan in Champions League e a Bari. Proprio in Puglia il centrocampo soffriva assenze pesanti, quindi a Udine lo Special One ha replicato le scelte di allora.

Nonostante un atteggiamento spregiudicato, spesso e volentieri Balotelli e Pandev ripiegavano per aiutare i compagni alle loro spalle, anche se l'Udinese riusciva comunque a sfruttare lo sbilanciamento tattico nerazzurro attaccando pericolosamente soprattutto lateralmente, dove Sanchez e Pepe facevano pentole e coperchi. Si è giocato a tutto campo, insomma, con l'idea che l'avrebbe spuntata chi meglio avrebbe sfruttato gli sazi concessi dall'avversario. Il vantaggio strategico però stava dalla parte di Marino, dal momento che solitamente la sua squadra gioca inquesto modo ed è abituata a farlo. emergenza tattica, invece, per la capolista, costretta a proporre Thiago Motta, un centrocampista, al centro della difesa.

Nel finale, poi, sul 2-3 Mourinho ha deciso di inserire Materazzi al posto di Balotelli, tornando a un più saggio 4-3-1-2 per difendere il prezioso vantaggio. Una mosa saggia, considerato che l'Udinese stava esercitando il culmine della pressione di tutto il secondo tempo e si era avvicinata più volte alla porta di Julio Cesar.

Sezione: L'angolo tattico / Data: Lun 01 marzo 2010 alle 11:03
Autore: Fabio Costantino
vedi letture
Print