Manca la cattiveria

Gli "occhi della tigre" per citare una frase della celebre serie "Rocky".
Ieri ho ripensato ancora una volta al passato.
Al nostro glorioso passato degli ultimi anni.
Ho ripensato al Chino che ci consegna la vittoria dopo una splendida rimonta effettuata nel giro di cinque minuti nel 2004-2005.
Tre gol uno dopo l'altro, quella rabbia negli occhi dei giocatori.
Quella fame quasi compulsiva, a tratti "bestiale".

Proprio di questo ho avvertito la mancanza ieri sera mentre Zanetti, Lucio ed Eto'o con le loro discese impetuose provavano a scuotere il gruppo.
Non pervenuto Maicon, tra l'altro.

I maligni direbbero "con Mou l'avremmo vinta!.." e forse un fondo di verità potrebbe esserci.

Faccio fatica a pensare che questa sia la stessa squadra che mercoledì abbia "asfaltato" il Totthenam.
Eppure cali del genere occorrevano anche in passato soprattutto dopo prestazioni di un certo tipo.
La virtù che ci ha salvato e quindi permesso di portare a casa vittorie di grande importanza è stata proprio la fame di vittoria.

"Lungi da me trarre dalla partita di ieri conclusioni affrettate o catastrofiche, vorrei solo che ne traessimo insegnamento.

A volte penso che sia semplicemente il modo di gestire il dopo-partita da parte di Mou e di Rafa.
Il primo con un atteggiamento di protezione nei confronti della squadra, maestro di comunicazione, riusciva a rendere logico ogni risultato rendendolo una sponda per l'imbucata vincente successiva.
Il dopo-partita per noi tifosi era una liberazione perché Mou sapeva sosituirsi a noi a 360 gradi.
Il secondo più lucido e razionale racconta realmente come sono andate le cose senza cercare un colpevole a tutti i costi, risultando a tratti persino "banale" nelle sue dichiarazioni.
Il risultato è che a noi tifosi non basta questo atteggiamento dopo una sconfitta o un pareggio frustrante perché vorremo vedere più carica.

Coutinho, la straordinaria forma di Eto'o, il carisma di Zanetti e la "voglia" di Lucio sono le note positive della serata.
Sarei felice per l'ottimo lavoro fatto in termini di possesso palla.
A tratti ho ricordato il gioco asfissiante messo all'opera dal Barca.
Dico "sarei" perché avrei preferito vincere con un autogol all'ultimo minuto come diceva il mitico avvocato Prisco.

Il campanello d'allame è suonato, i punti iniziano a pesare e venerdì col Genova non possiamo fallire".

Andrea

Sezione: Visti da Voi / Data: Lun 25 ottobre 2010 alle 16:31
Autore: Redazione FcInterNews
vedi letture
Print