"Al mondiale cambierà tutto? Al mondiale avremo quasi tutti i titolari? Il mondiale è il nostro vero obiettivo?? Ah bè! Allora possiamo stare proprio tranquilli!

Prima obiezione: si può cambiare mentalità nel giro di pochi giorni? Seconda obiezione: come possono i giocatori, rientranti da infortuni dopo varie settimane, raggiungere il top della condizione? Terza obiezione: se il mondiale e l’obiettivo abbiamo già voltato le spalle a campionato e Champions? Quindi a rigor di logica, lo scorso anno se l’obiettivo fosse stato solo la conquista della C.L avremo dovuto lasciare alla Roma lo scudetto?

C’è qualcosa che non torna. O per lo meno forse ci si sta nascondendo dietro un dito per trovare un alibi a prestazioni davvero assurde, anche per una squadra come l’Inter che ci ha abituato a tutto.

I media sguazzano come papere in un laghetto e fanno a gara a chi propone lo scoop più allettante: traghettatori fino all’arrivo di Guardiola, giocatori spremuti da Mou, vuoi vedere che anche vincere il Triplete può diventare una colpa, Rafa che non ne azzecca una, Etò e Milito in viaggio per Madrid, lo spogliatoio che gioca male per danneggiare un allenatore poco credibile. Chiacchiere, notizie, sirene che possono solo destabilizzare un ambiente che ha già conosciuto momenti bui.

Allora che fare? Primo passo: esame di coscienza per tutti.

La società che con una NON campagna acquisti ha peccato di presunzione. La società che si è privata di una professionalità importante come Oriali. E ancora la società, che dovrebbe imparare ad usare i mezzi di comunicazione con moderazione. Il presidente Moratti dovrebbe sapere che le sue esternazioni non servono a niente, tanto meno possono rafforzare un rapporto spogliatoio - allenatore già di per se precario.

I giocatori, che hanno pensato di vivere di rendita dopo un periodo di vacche grasse. I giocatori che non sono riusciti a cristallizzare quella personalità internazionale raggiunta con Mou. I giocatori che ha parole annunciano proclami di vittoria per poi dimenticare l’orgoglio negli spogliatoi. Si naviga a vista, nella speranza che il prossimo match sia quello della riscossa, ma questa la stiamo ancora aspettando. I giocatori che non hanno ancora elaborato l’ “abbandono” di J.M, ma che devono capire che l’eredità di Mou doveva essere curata, soprattutto in termini di autonomia, non si può dipendere da un allenatore, ma da questo prendere il meglio che ci ha lasciato.

L’allenatore che non si è reso conto dell’ottimo giocattolo che qualcun altro gli ha lasciato in eredità. Non siamo certo il Barcellona, ma si erano creati dei meccanismi sincronizzati e precisi. Bisognava solo migliorare il tutto, senza mandare a scatafascio ogni cosa, solo perché qualcun altro l’aveva creato.

Non so come andrà a finire il mondiale per club. E non voglio pensare ad esiti negativi. Spero solo che ci possa essere uno scatto d’orgoglio e di dignità che ci ha caratterizzato lo scorso anno. E se un altro trofeo non può risolvere tutti i mali, può perlomeno rendere agrodolce una stagione tutta in salita".

Stefania

Sezione: Visti da Voi / Data: Gio 09 dicembre 2010 alle 09:49
Autore: Redazione FcInterNews
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