"L’Inter del Camp Nou è come la Sagrada Familia: incompleta, ma bella ed emozionante". Lo scrive oggi la Gazzetta dello Sport dopo la beffa di ieri sera in Champions. "Contro un Barça che non perdeva in Champions da 32 partite, è andata subito in vantaggio con Lautaro, ha sfiorato il raddoppio e, sull’1-0, meritava un rigore che l’arbitro Skomina, puntiglioso ad ammonire mezza panchina nerazzurra, ha ignorato, facendo infuriare Conte. Il Var? Al bar? L’ingresso di Vidal nella ripresa ha spezzato l’inerzia. Messi, recuperato in extremis, si è messo a cucinare e il Pistolero Suarez ha ribaltato tutto con una splendida doppietta. È la legge spietata della Champions: decidono i campioni. La sconfitta col Barça e la vittoria del Borussia a Praga rendono inesorabili i prossimi due incontri con i tedeschi, a San Siro e poi sotto il muro giallo di Dortmund".

"L’amarezza del risultato non cancella però la prestazione dei nerazzurri - sottolinea la rosea -. Conte aveva chiesto «un altro step» di crescita: l’ha ottenuto. Non c’è paragone con l’Inter presa a pallate lo scorso anno. Questa Inter ha fatto subito la partita, ha sempre corso in avanti con coraggio. In un paio di occasioni ha costretto l’esigente pubblico del Camp Nou a ululati di ammirazione. Ma, soprattutto, ci si chiedeva: Sensi e Barella, così bravi nel giardino di casa, come reagiranno tra le fiamme del Camp Nou? Sono stati i migliori. Hanno cuore pari al talento. Bella notizia anche per Mancini. L’Inter, che ha trovato la prima sconfitta ufficiale della stagione, non s’incammina a testa bassa verso la Juve che ha dilagato in coppa, ma con la convinzione di essere più forte di quanto pensasse".

Sezione: Rassegna / Data: Gio 03 ottobre 2019 alle 08:46 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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