Restano tante le domande ancora senza risposte dopo il malore occorso a Christian Eriksen in Danimarca-Finlandia. Possibile che nel calcio del terzo millennio si verifichino ancora casi come quello capitato al centrocampista dell'Inter sabato? "Il rischio zero non esiste", dicono in coro tre esperti intervistati dalla Gazzetta dello Sport. "Le patologie cardiache possono essere innumerevoli – spiega il professor Carù – e dalle immagini si capisce come nel corpo del calciatore della Danimarca a un certo punto sia successo qualcosa di anomalo. L’arresto cardiaco pare evidente, ma è ovvio che solo una diagnosi precisa possa indicarne la ragione". Una causa, però, può essere esclusa, afferma la professoressa Cavarretta: "sembra evidente che non si tratti di una sincope". Il mistero si infittisce perché l'Italia, dal punto di vista della prevenzione, è all’avanguardia nel mondo. "Nel 1950 - dice Pigozzi - abbiamo varato la prima legge sul tema sportivo, poi negli anni approfondita e ristrutturata. Siamo un esempio per tutti i Paesi, avendo saputo prendere il meglio dalle esperienze internazionali".

Difficile, se non impossibile con gli elementi a disposizione, dire se Eriksen potrà tornare a giocare: "Credo che la serie di analisi a cui si dovrà sottoporre renda difficile ipotizzare che per l’inizio campionato sia in campo", dice Carù. "In Italia le prove d’idoneità sono scrupolose. Se Eriksen tornerà, significa che non ci saranno problemi", aggiunge Pigozzi. "Ora è vivo. E per il momento è l’unica cosa che conta", chiosa Cavarretta. 

VIDEO - ERIKSEN, LO STRISCIONE DELLA CURVA NORD PER IL DANESE

Sezione: Rassegna / Data: Lun 14 giugno 2021 alle 08:30
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
vedi letture
Print