Lunga intervista della Gazzetta dello Sport a Gian Piero Gasperini. Ecco alcuni passaggi interessanti delle parole del tecnico dell'Atalanta.

Gasperini, ha avuto paura?
"Sì".

Quando?
"Il giorno prima della partita di Valencia stavo male, il pomeriggio della partita peggio. In panchina non avevo una bella faccia. Era il 10 marzo. Le due notti successive a Zingonia ho dormito poco. Non avevo la febbre, ma mi sentivo a pezzi come se l’avessi avuta a 40. Ogni due minuti passava un’ambulanza. Lì vicino c’è un ospedale. Sembrava di essere in guerra. Di notte pensavo: se vado lì dentro, cosa mi succede? Non posso andarmene ora, ho tante cosa da fare... Lo dicevo scherzando, per esorcizzare. Ma lo pensavo davvero".

Poi?
"Poi sabato 14 ho fatto un allenamento duro come non ricordavo da anni. Un’ora sul tapis-roulant, più di 10 chilometri di corsa. Mi sono sentito bene, forte. Il peggio era passato. Il giorno dopo Vittorio, chef stellato tifoso della Dea, ci ha fatto arrivare 25 colombe e Dom Perignon del 2008, anno di grazia. Lo assaggio e dico: “Ma questa è acqua...”. Tullio (Gritti, secondo del Gasp) mi guarda storto: “Scherzi? E’ una delizia”. La colomba mi sembrava pane. Avevo perso il gusto. Così Tullio e Marcello, il nostro fisioterapista, si sono mangiati 25 colombe... Sono rimasto tre settimane a Zingonia. Poi a Torino ho sempre rispettato il distanziamento da moglie e figli. Senza febbre non ho mai fatto il tampone. Dieci giorni fa i test sierologici hanno confermato che ho avuto il Covid-19. Ho gli anticorpi, che non vuol dire che ora sono immune".

Come stanno i suoi lupi?
"Affamati... A casa hanno lavorato tanto e bene. Avevano voglia di pallone. A Zingonia abbiamo caricato bene. Siamo pronti, potremmo giocare domani. Ma l’aspetto più positivo è lo spirito: non hanno mai staccato. Anche nel momento più cupo hanno pensato solo a riprendere, ad andare avanti. Come quando pressiamo senza palla".

Anche la società.
"Infatti. Avevamo tutto l’interesse a cristallizzare la classifica e a giocarci solo la Champions. Ma dai ragazzi alla proprietà ho sentito solo voglia di giocare. Sono orgoglioso di questa Atalanta".

Non tutti lo hanno fatto.
"In troppi hanno remato contro il calcio, dimenticando il suo valore economico e sociale. Molti hanno frenato dall’interno, per interessi propri: il peggio. Non volevano giocare per cancellare una stagione negativa. Troppo livore dagli altri sport. Il calcio è bello e piace. Colpa sua? Esiste una legge di domanda e offerta. Ci sono discipline belle da praticare e meno da osservare. Io seguo nuoto, tennis e altri sport solo per eventi importanti, alcuni ogni quattro anni. Il calcio è l’unico che ti dà un coinvolgimento così forte, un orgoglio di appartenenza quotidiano. E’ un altro mondo".

Buona idea le 5 sostituzioni?
"Pessima. Snatura la partita. Diventiamo basket. Nell’ultima partita possono esserci in campo dieci giocatori nuovi. Come permettere di cambiare motore a metà gran premio. Ci rimette lo spettacolo. Nel finale le squadre si allungano, si scoprono. Viene disinnescato il merito delle squadre meglio preparate che vincono alla distanza. Chi è il genio che sostiene che così si evitano infortuni? Su che basi? Ci si infortuna anche nel primo tempo. Meglio cambiare giocatori da un gara all’altra. Meglio ancora se si fosse applicata l’idea di Galliani: partite più diluite e campionato finito dopo l’estate. I tempi c’erano".

Atalanta prima per punti in trasferta. Ora è diverso.
"Perdiamo anche il vantaggio di ospitare Lazio, Napoli e Inter. E’ vero che in casa abbiamo perso qualche punto, ma gli scontri diretti di fine stagione sono un’altra cosa. Avremmo avuto una spinta potente dal nostro pubblico che è unico. L’ho detto: ci siamo fermati nel nostro momento migliore, al culmine dell’entusiasmo. In campionato abbiamo tutto da perdere, ma andiamo avanti".

Teme i lupi della Roma?
"E’ un’ottima squadra e mi piace Fonseca. Ma nei due scontri diretti abbiamo dimostrato di essere più forti. Io non guardo la Roma, ma l’Inter che sta davanti. Se vinciamo il recupero, avremo la stessa distanza tra chi ci precede e chi ci segue. E io guardo avanti".

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Sezione: Rassegna / Data: Dom 31 maggio 2020 alle 10:28 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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