"L'anti-Juve di agosto ha già perso lo scudetto a metà settembre, perché come li recuperi 8 punti a questa Juve, se oggi batte il Sassuolo? Come può farlo questa Inter che ha raccolto 4 punti in 4 partite?". Se lo domanda Luigi Garlando che, sulla Gazzetta dello Sport, analizza il momento critico dei nerazzurri. "E martedì arriva il Tottenham, ferito dalla sconfitta interna col Liverpool e con una montagna di qualità in più. Eriksen e Kane, non Di Gaudio e Inglese, detto con rispetto - sottolinea Garlando -. I tifosi che sfollavano ieri dal Meazza erano lividi come i milanesi del Manzoni al Forno delle Grucce. Nei discorsi arrabbiati il nome di Spalletti galleggiava insieme a quello di Antonio Conte. Ma prima di arrivare a Luciano, indicato come l’untore, passiamo da Modric. Non è arrivato, né lui né un regista che ne facesse le mansioni e nemmeno una mezzala di alta qualità. Il 10 agosto scrivemmo: «Modric non è la ciliegina, è la torta». Le partite successive sono state il corollario di quella sentenza. L’Inter ha una lacuna strutturale figlia del mercato che pur ieri Spalletti, con onestà, ha difeso. Ma Brozo nella Croazia è il cameriere di Modric e Rakitic, qui fa lo chef stellato. Il bel finale della stagione scorsa ha illuso e forse tradito". 

Gli episodi - specie quelli arbitrali - hanno fatto la differenza tra un successo meritato e un ko incredibile. Questo è il calcio. "Quali sono allora le colpe di Spalletti? La prima: se non hai il regista, inventati una macchina da gioco che ne faccia a meno, invece di dare tutto in mano a Brozovic. L’Atalanta non ha un regista vero, ma linee di gioco che portano al tiro chiunque. Conte a Euro ‘16 sconfisse il Belgio dei fenomeni con Parolo e Giaccherini a centrocampo, mica Modric e Rakitic. A Spalletti va rimproverato forse una certa incapacità in questi mesi di trovare soluzioni per far rendere al meglio una rosa che resta comunque ricca di individualità. Gasp e Conte mettono in campo squadre atleticamente cariche ed emotivamente eccitate. Ecco una seconda critica a Luciano. I nerazzurri oggi sembrano meno brillanti della concorrenza e hanno già subito infortuni muscolari importanti. Tutto ok la preparazione? Il secondo tempo di Icardi è stato imbarazzante. L’argentino ha giocato con le braccia lungo il corpo, ha atteso il pallone quasi sempre da fermo. Sembrava annoiato, seccato. Forse perché nel primo tempo i compagni rovesciavano cross inutili su Keita e ora non più. Neppure nei disperati minuti finali, Maurito si è sbracciato, ha incitato, come fa un capitano. Troppo spesso, come col Sassuolo, l’Inter accetta il suo destino gramo senza reagire. Quanta empatia c’è tra Spalletti e lo spogliatoio? Quanto il tecnico riesce a incidere sulle motivazioni della squadra? E infine le scelte. Mettiamo pure che Dalbert sia stato un tributo necessario al turnover, ma Borja Valero, si chiedono al Forno delle Grucce? Possibile che un giocatore che un anno fa giocava stabilmente titolare, ora, con la fame di qualità che ha l’Inter, non sia in grado di concedere neppure venti minuti di buona regia?".

Tocca a Spalletti farsi venire un'idea vincere. Trasformando la sentenza di Dimarco in un male necessario per ripartire con la fame giusta. Magari da Vecino e Martinez.

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Sezione: Rassegna / Data: Dom 16 settembre 2018 alle 09:04 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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