Il Corriere dello Sport ha intervistato Corrado Ferlaino, presidente del Napoli scudettato due volte tra il 1987 e il 1990. 

Spalletti ha qualcosa di Bianchi o di Bigon? 
"Gli allenatori non si somigliano mai. Ognuno è semplicemente simile a se stesso. Spalletti aveva dimostrato nella sua carriera di avere qualità enormi, le sue squadre hanno sempre trasmesso allegria. Stavolta si è spinto oltre, riempiendo il Napoli non solo di bellezza ma anche di praticità che in certe fasi della stagione è servita". 
 
C’è una sola squadra al comando, con un vantaggio abissale, e questa è una rarità. 
"Milan e Inter sono crollate per aver sbagliato il mercato e determinate scelte; la Juventus è fuori per la vicenda di cui si è venuti a conoscenza; temevo la Roma, lo confesso, però ha perso a Napoli ed è fuori: in caso contrario, l’avrei considerata ancora un avversario". 
 
La Juve è la fotografia d’un calcio malato. 
"E anche di una condizione societaria che non ha eguali nell’universo: essere una società gestita sempre e soltanto da una famiglia, quella degli Agnelli, alla lunga genera sofferenza. Il mondo è cambiato, con la Bosman è andata peggio, le società hanno perso il vincolo, non hanno possibilità di realizzare perché dopo un periodo i giocatori si liberano. So che è un discorso scivoloso, meriterebbe analisi più profonde, ma sintetizzo. Il capitale evapora nel breve termine, tre o cinque anni. E certi errori diventano determinanti. Poi lottare a livello internazionale con club così ricchi, inglesi e tedeschi, diventa un massacro". 

Sezione: Rassegna / Data: Mer 01 febbraio 2023 alle 11:06 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
vedi letture
Print