"È una mia colpa non essere stato sufficientemente vicino alla squadra a inizio stagione, avevo altre incombenze. Però dopo la sconfitta contro la Fiorentina ho letto di tutto…". Lo dice Aurelio De Laurentiis nell'intervista concessa alla Gazzetta dello Sport. Tanti spunti interessanti nelle parole del presidente del Napoli.

Quindi nessun dubbio su Garcia?
"Nella vita si possono avere dubbi, se c’è stato qualche errore me ne prendo la responsabilità. Le scelte di quest’estate sono state mie, prese con i nuovi collaboratori. Però da qui a parlare di cambio di allenatore… Un cambio di guida tecnica è sempre traumatico e poi non ci sono in giro tanti allenatori che praticano il 4-3-3 con la difesa alta come successo con Sarri e Spalletti che ci hanno deliziato".

Possiamo confermare che ci sono stati dei contatti con Antonio Conte?
"Non mi chiedete di Conte, sarebbe un’azione di disturbo in questo momento. Con lui abbiamo fatto delle vacanze alle Maldive anni fa. Abbiamo mantenuto dei rapporti, ci sentivamo anche quando stava in Inghilterra. Mi sento ancora con Mazzarri, Ancelotti, Benitez, Reja. Il resto è solo un pettegolezzo che demolisce chi oggi è incaricato di allenare la squadra e che mi infastidisce".

E quanto la infastidisce questo ennesimo infortunio in nazionale di Osimhen?
"Dal 2013 a oggi abbiamo incassato – mi pare – 4,3 milioni di rimborsi come partecipazione dei nostri giocatori alle partite delle nazionali, pur avendo sempre più di 10 convocati. Non va bene: secondo me in Nazionale non dovrebbero giocare i 32enni ma neanche i 28enni. E magari sono anche finti italiani. Oggi abbiamo calciatori fortissimi già a 18 anni: ma se non li facciamo giocare, come diventano campioni? E poi il club dovrebbe decidere se accettare la convocazione, poter dire no se è un’amichevole, per esempio. Se io ho pagato un giocatore 50 milioni e mi torna infortunato, dovrebbero risarcire il club del costo, per tutto il periodo in cui starà fuori. Pensate adesso a Neymar...".

A che punto è la questione rinnovo con Victor?
"Non sono mai stato non sereno nei confronti di Osimhen, ma si è sempre in due in queste cose: io sono rimasto lo stesso, se il suo umore è cambiato non posso farci nulla. Se dopo una stretta di mano arriva una negazione di ciò che si era detto... La cosa dispiace, ne prendiamo atto ma poi la vita va avanti. Con lui ci sono ottimi rapporti, la scadenza del contratto è nel 2025, c’è tempo. Non dimenticate che ho venduto Koulibaly all’ultimo".

La Supercoppa in Arabia?
"Ho fatto presente una cosa, mettiamo da parte questa stagione, se c’è da andare, andiamo. C’è il Medio Oriente che scoppia? Allora decidiamo per tempo, non arriviamo all’ultimo, prendiamo una decisione tempestiva. Poi ho detto, con l’implementazione delle partite Uefa e il Mondiale per club, con tutte le partite delle Nazionali, quando si giocherebbe la Supercoppa? Si è fatta diventare questa coppa un quartetto. Ci sarà spazio solo per tre partite, che senso ha. Si fa di tutto per rendere complicato il campionato nazionale che accompagna 27 milioni di tifosi".

Sezione: Rassegna / Data: Ven 20 ottobre 2023 alle 11:16 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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