Caso Juve - Passo indietro sulle misure cautelari? Per il gip le manovre stipendi restano "certamente illecite"

"Un piccolo passo indietro, peraltro ampiamente atteso, della Procura di Torino. Naturalmente non sull’impianto di accuse che vede la Juventus e 12 persone (tra cui i dimissionari Agnelli - presidente -, Nedved - vicepresidente - e Maurizio Arrivabene - amministratore delegato) indagate con capi d’imputazione che vanno dalla manipolazione del mercato all’ostacolo dell’esercizio delle funzioni dell’autorità di vigilanza, passando per le false comunicazioni sociali di società quotata in Borsa e l’emissione di false fatturazioni. Il piccolo passo indietro riguarda piuttosto le misure cautelari (dal sequestro preventivo di circa 437mila euro dalle casse bianconere in relazione a una presunta dichiarazione fiscale fraudolenta sino agli arresti domiciliari per Agnelli) chieste dai pm e già rigettate a ottobre dal gip Ludovico Morello, in mancanza del rischio di reiterazione dei reati, perché risalenti a un periodo particolare e irripetibile (l’emergenza Covid)". Lo spiega oggi la Gazzetta dello Sport, che sottolinea come la motivazione principale del passo indietro risieda nel fatto che l'intero Cda si sia dimesso lo scorso 28 novembre.

"Vale la pena puntualizzare che il gip Morello, nelle sue motivazioni sulla decisione di rigettare le richieste di misure cautelari per gli indagati, ha comunque definito come «certamente illecite» le due manovre stipendi della Juve (primavera 2020 e primavera 2021), mentre è stato decisamente meno netto sul discorso plusvalenze - aggiunge la rosea -. Ora la Procura di Torino aspetta venga fissata una data per l’udienza preliminare dal gup. Secondo indiscrezioni, si dovrebbe andare a febbraio o marzo. La prossima settimana, però, la Cassazione potrebbe pronunciarsi in merito a un’altra richiesta, stavolta della Juve, di spostare la sede dell’eventuale processo da Torino a Milano o Roma. Una richiesta nata dalla considerazione che il reato più grave contestato, ossia quello di manipolazione del mercato azionario, si sarebbe consumato proprio nel capoluogo lombardo – e precisamente a Piazza Affari. Mentre a Roma sono stanziati i server della Borsa".