Come più volte ricordato il pazzo dna dell'Inter non ha mai entusiasmato Antonio Conte, che sin dalle prime battute si è dichiarato un oppositore di quel comportamento ondivago tipico della Beneamata. Eppure, dopo un anno e mezzo e oltre, il tecnico leccese non è riuscito a strappare dal corredo genetico dell'Inter quella dose di follia tanto agrodolce. Al contrario di Conte, c'è chi apprezza quell'andamento pazzerello che malgrado gli sforzi di Conte continua ad essere il carattere dominante in assoluto della squadra del leccese. Zibì Boniek, sulle colonne di Tuttosport si dice attratto dall'Inter "perché è la più pazza. Può vincere e perdere con tutti. Non fai in tempo a preparati un caffè, che la partita può essere già cambiata. Ammiro Conte, che è stato anche un mio giocatore a Lecce, e ho un debole per Lukaku. Romelu, al di là dei gol, mi sembra un buono come il gigante protagonista nel film il Miglio Verde". 

E su Lewandowski, al quale Tuttosport ha riservato un riconoscimento speciale durante la notte del Golden Boy vista la cancellazione della cerimonia per il Pallone d'Oro, aggiunge: 
"Cristiano e Leo hanno segnato un’epoca, ma anche Robert negli ultimi anni è stato molto continuo. Diciamo che dopo CR7 e Messi, c’è Lewandowski. Poi a ruota arrivano gli altri: Benzema, Lukaku... Fortissimi anche loro, ma con maggiori alti e bassi». 

A quale numero nove della sua epoca accosterebbe Lewandowski? 
"Ricorda un po’ Altobelli. O forse potremmo definirlo un Careca polacco". 

Sezione: Rassegna / Data: Sab 12 dicembre 2020 alle 11:58
Autore: Egle Patanè / Twitter: @eglevicious23
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