"C’è una squadra che vuole che vai ad allenarti". Intervistato da Lacasadic.com, Niccolò Squizzato racconta così l'inizio della sua storia all'Inter, precisando che la fede era comunque differente: "Anche se da piccolo tifavo Milan, poi sono diventato interista. Decisi di restare. Con gli anni rappresentare l’Inter è diventata la normalità".

Il classe 2002, ora in prestito al Renate, ricorda anche le esperienze in prima squadra: "L’anno del covid mi sono allenato spesso con loro. Mi è servito sotto tutti i punti di vista. Uno che mi ha aiutato molto è stato Sanchez" ammette, descrivendo poi Antonio Conte come "un martello, teneva sempre alta l’attenzione. Si respirava un’aria diversa. Si capiva che sarebbe stata una grande stagione. Barella e Hakimi prendevano sempre in giro Lukaku ogni volta che perdeva e lui impazziva. E poi la tecnica di Eriksen. Una pulizia ed eleganza di calcio incredibile". Gli esempi a centrocampo? Pochi dubbi: "Barella mentalizzato, ha sempre fame. E Brozovic un riferimento. Non sbagliava mai".

In un altro passaggio, Squizzato non nasconde i suoi obiettivi per il futuro: "Il sogno è esordire con la maglia dell’Inter e giocare la Champions. So che sarà difficile. Altrimenti ci arriverebbero tutti. Sono convinto di potercela fare, essere giovane e avere il tempo per conquistarmela. Se non ci arrivo sarà responsabilità mia. Chi merita arriva".

Sezione: News / Data: Ven 03 febbraio 2023 alle 18:16
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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