Dalle colonne del Corriere della Sera, Mario Sconcerti torna sul terremoto Super League analizzando le dichiarazioni dei dirigenti direttamente interessati rilasciate ieri: "La discussione, vista a posteriori, ha detto tre cose: la prima è che un accordo su qualcosa d’importante e meno grossolano tra grandi società europee si può comunque trovare. La seconda, è che siamo davanti alla conferma che i giovani si stanno interessando del calcio molto meno delle generazioni dei loro padri. La terza è che la Superlega è crollata in due giorni perché alla base non aveva un’idea industriale corretta, ma era spinta soprattutto dalla disperazione. La soluzione non è fare un club privato di lusso e lasciare buone mance ai camerieri, la soluzione è rendere gestibile l'azienda collettiva. Ora si può riprovare, la situazione è matura, la disperazione aiuta, la gente ha capito. Detto questo non si può chiudere questa storia con un’intervista. Agnelli, Marotta, Gazidis, sono tesserati di un’associazione a cui sono affiliati e hanno lavorato per danneggiarla. Non si può fare. Non serve un processo dei vincitori, ma il rispetto del regolamento dove si parla di lealtà e correttezza, questo mi sembra necessario".

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Sezione: News / Data: Gio 22 aprile 2021 alle 14:39
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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