"Quando sono arrivato a Cagliari aveva già esordito in A nei mesi precedenti alla retrocessione. Sapevo di avere un talentino che però doveva ancora crescere, aveva solo 17 anni". Il racconto è di Massimo Rastelli, ex allenatore del Cagliari e di Nicolò Barella, punto l'Inter dell'Inter del presente e del futuro: "Al di là delle doti tecniche e fisiche mi colpiva il carattere e la personalità, non è un caso che sia migliorato e andato in una grande squadra senza soffrire una maglia pesante come quella dell’Inter. È il talento più internazionale del nostro calcio? Sì, perché è un centrocampista completo. È un giocatore di sostanza ma è migliorato tantissimo sotto l’aspetto tecnico e tattico in quello che era un suo limite, ovvero il fatto di accontentarsi magari di arrivare fino ad un certo punto quando attaccava. Negli anni ha avuto grandi allenatori che l’hanno completato, adesso è diventato determinante negli assist e nella realizzazione".

Rastelli ricorda poi un periodo che l'ha visto protagonista nell'esperienza in Sardegna: "L’anno in B lui aveva già esordito in Serie A e quindi pensava di fare la differenza, ma io da grande esperto della categoria gli feci capire che la B era un campionato difficile in cui serviva umiltà. I primi mesi non furono semplici per lui: ci fu un grande lavoro anche da parte dell'agente Beltrami e della famiglia per capire che servivano determinate caratteristiche. I primi 6 mesi non ebbe tantissimo spazio e venne ceduto in prestito, anche se io l’avrei tenuto volentieri: lui mi ha sempre ringraziato per avergli fatto capire tante cose, ma sono stato aiutato anche dalla sua umiltà".

Sezione: News / Data: Ven 13 maggio 2022 alle 20:12
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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