Il calciomercato ai tempi della recessione. In casa Inter l'inversione di tendenza, dettata da Erick Thohir, è stata ben recepita da Piero Ausilio, che si sta egregiamente barcamenando trai i paletti imposti dall'Uefa (in attesa della sanzione per il fair play finanziario) e i desideri di Mazzarri prima e Mancini poi, e che per adesso si può definire, almeno a medio termine, un piccolo capolavoro di architettura finanziaria. Sì, ma c'è anche una controindicazione: dal 1° luglio questi giocatori andranno per la gran parte pagati, e se non dovessero arrivare i risultati sperati potrebbero diventare un vincolo per i futuri movimenti. Ecco l'istantanea scattata da Giovanni Capuano di Panorama:

"L'assegno virtuale staccato in questi mesi da Ausilio vale non meno di 50 milioni di euro. Tanti ne serviranno per riscattare o confermare i 7 colpi da finanza creativa che hanno portato ad Appiano Gentile Medel, M'Vila, Vidic, Dodò, Osvaldo, Podolski e Shaqiri. Sette storie di mercato differenti l'una dall'altra, con un solo tratto in comune. A parte Medel, preso con la formula tradizionale e pagamento di 8 milioni dilazionato in tre anni, il peso a bilancio degli altri al momento della firma è stato quasi nullo: 2,8 milioni di euro. Vidic è arrivato da parametro zero, prelevato per tempo dal Manchester United e annunciato all'inizio della sessione di mercato. Poi è stata la volta dell'esterno brasiliano Dodò, acquistato con una formula innovativa: 1,2 milioni per il prestito e riscatto obbligatorio alla prima presenza (e dunque scontato) fissato in 7,8 milioni pagabili in comode rate. Prestito oneroso (1 milione) e riscatto già fissato (9) anche per M'Vila che sta, però, deludendo. Osvaldo è stato prelevato in prestito secco dal Southampton e se l'Inter lo vorrà confermare a fine anno (ipotesi oggi quanto meno remota) dovrà sborsare 7 milioni. Questo il mercato di Mazzarri. A gennaio il compito è stato ancora più arduo. Mancini ha chiesto attaccanti di qualità e l'esonero del precedente tecnico, ancora a libro paga del club, aveva prosciugato il budget a disposizione. Niente soldi da spendere, ma qualche idea. E se per Cerci non è andata bene, ma la formula sarebbe stata la stessa, Ausilio è riuscito a portare a casa Podolski e Shaqiri tirando fuori nel bilancio 2014-2015 solo qualche centinaio di migliaio di euro. Podolski è costato 600.000 euro di prestito e Shaqiri al momento è gratis. Per entrambi vale la legge dei bonus: fino a un milione per il tedesco e 2 per lo svizzero legati alla conquista del posto in Champions League o al numero di presenze nella parte finale della stagione. Poi a luglio si dovrà aprire il portafoglio per trattare con l'Arsenal e trattenere a Milano Podolski, il cui contratto con i Gunners scade nel 2016, oltre che per pagare il Bayern Monaco che ha ceduto Shaqiri per 15 milioni (a rate). Il totale è presto fatto da 42,6 milioni di euro, lasciando partire Osvaldo e senza bonus ulteriori, fino a 52 in caso di percorso netto. Vorrebbe dire aver raggiunto il terzo posto o vinto l'Europa League e a quel punto Thohir e l'Uefa non avrebbero nulla da protestare per l'extra budget. Scommessa"

Sezione: News / Data: Gio 08 gennaio 2015 alle 18:38 / Fonte: panorama
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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