Angelo Ogbonna è stato protagonista di una lunga intervista a Sky Sport 24. "Sono rimasto amareggiato e non posso nasconderlo, ma sono contento del percorso che sta facendo la Nazionale - ha ribadito il difensore parlando delle convocazioni di Mancini per Euro 2020 -. C'è un approccio totalmente differente, un modo diverso di vedere il calcio. Si sentiva nell'aria. La mia è stata un'analisi generale, in base a un'annata che è stata la mia ma anche quella degli altri. Penso ci sia stata poca meritocrazia, ma l'allenatore avrà avuto i suoi motivi. Sono stato fermo due mesi per infortunio e sono rientrato nell'ultimo mese, magari quello mi ha penalizzato un pochino".

Si parla poi di Italia-Austria, in vista degli ottavi di finale. Uno dei più forti nella formazione austriaca è Arnautovic, ex compagno di squadra di Ogbonna. "Marko è un grande talento, uscito fuori negli ultimi anni, particolarmente quando era al West Ham. Inizialmente, per via della sua immaturità, ha inciso poco. Poi ha dimostrato il suo valore. Penso abbia ancora da dare".

Non manca un confronto tra Serie A e Premier League. "La qualità dei giocatori è molto più alta in Premier e compensa la mancanza di tatticismo. In Italia prevale la tattica, c'è una corsa di posizione. In Inghilterra e in Germania, non c'è il timore di affrontare le grandi squadre. E' un motivo in più per dimostrare il proprio valore, poi in base alla partita la si può leggere e ci si abbassa".

Tra gli ottavi dell'EuropeoBelgio-Portogallo. "Chi preferirei marcare tra Lukaku e Ronaldo? Nessuno dei due - risponde Ogbonna - Sono due giocatori di qualità molto elevata. Ronaldo, nonostante l'età, continua ad avere numeri positivi anche se non è quello di una volta. E' un po' più statico, legge meglio le partite e analizza il dettaglio. Lukaku ha uno strapotere fisico e penso che Conte gli abbia fatto trovare maturità e una sua dimensione".

In ultimo, il tema del razzismo. "Penso che di queste cose non se ne debba parlare, per far sì che razzismo e discriminazione possano essere eliminati dobbiamo smettere di parlarne. Nello sport, quando c'è una palla di mezzo non credo che qualcuno guardi la pelle del compagno o dell'avversario. La frustrazione di può portare a fare una battuta che non penso sia mirata. Il fatto che se ne parli è una problematica. Il razzismo non andrà mai via, c'è discriminazione in ogni contesto, col ricco e col povero, col meridionale o col nordico. Meglio evitare di parlarne, particolarmente nello sport. Più se ne parla e più si allarga lo scenario. Concentriamoci sulle cose fondamentali dello sport, che è già un simbolo di uguaglianza".

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Sezione: News / Data: Gio 24 giugno 2021 alle 16:40
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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