Duncan Niederauer, presidente del Venezia, in una lettera aperta ha espresso le proprie opinioni sulla situazione del calcio in Italia e sull’eventuale ripartenza dei campionati: "Tutti vorrebbero poter tornare a calcare presto i campi da gioco, ma purtroppo le indicazioni che riceviamo da parte del governo e dei funzionari sanitari, in Italia e in altri paesi, non ci permettono di essere ottimisti. Dobbiamo ricordarci che il problema che il calcio si trova a fronteggiare ha una portata che va oltre i confini italiani e probabilmente oltre anche quelli europei". Niederauer sottolinea poi il problema principale che attanaglia le società calcistiche: "Ci sono un centinaio di squadre nelle prime tre leghe italiane, e la maggior parte dei club non ha idea di come pianificare il proprio futuro a breve termine. Abbiamo pochissime informazioni su come verrà gestito il resto di questa stagione, e nessuna informazione sulla prossima. Tutto quello di cui abbiamo sentito parlare riguarda protocolli per cercare di gestire la situazione attuale, protocolli che generano dei costi pesanti che si riverseranno inevitabilmente sui club. Potremmo sostenere questi costi? Per non parlare dei ricavi che si sono fermati ormai più di un mese fa. Ho letto che per alcune squadre che provengono dalle aree maggiormente colpite dal virus, tra cui rientra la nostra, è stato proposto di giocare in un’altra parte del paese. Senza tifosi, e anche lontano da casa, questo non mi sembra giusto”.

In merito alle modalità di ripartenza, il numero uno lagunare aggiunge: "Forse dovremmo concentrarci sul tentativo di permettere alla Serie A di terminare il proprio campionato, e per questa stagione pianificare di non giocare negli altri campionati. E se arrivati a questo punto si decidesse di cancellare il resto della stagione sportiva negli altri campionati, saremmo ancora in grado di trovare una soluzione che soddisfi la maggior parte dei club? Io credo di si. Se diamo per certo il fatto che la Serie avrà 20 club la prossima stagione, le azioni che la lega maggiore adotterà, aiuteranno di conseguenza la serie B e la Serie C a decidere su come procedere. Credo che qualora Federazione, governo e sanitari fossero d’accordo, la Serie A dovrebbe cercare di terminare la stagione. Se invece ciò non fosse possibile, non dovrebbero esserci retrocessioni. Di conseguenza, senza retrocessioni, non ci sarebbero nemmeno promozioni o retrocessioni in Serie B. Esiste poi anche un altro scenario: la Serie A completa la propria stagione, le ultime tre squadre vengono retrocesse e la Serie B promuove tre club. In questo caso ci troveremmo di fronte a due scelte: promuovere i primi tre club in classifica (nel momento in cui la stagione è stata sospesa) o promuovere automaticamente le prime due squadre selezionando la terza squadra tra una di quelle in zona playoff (sempre al momento della sospensione del campionato). La probabilità di essere selezionati potrebbe dipendere dalle prestazioni espresse fino ad oggi e da come sarebbero stati strutturati i playoff. I club in terza e quarta posizione sarebbero i favoriti. (...) Rugby e basket in Italia, e altri campionati di calcio in Europa, hanno già deciso di cancellare la stagione in corso per concentrarsi sulla stagione 2020-21, il che mi sembra la soluzione più ragionevole alla luce delle informazioni che abbiamo oggi. Possiamo solo sperare che nei prossimi giorni venga presa una decisione al riguardo anche in Italia, dal momento che il tempo a nostra disposizione sta terminando”.

Sezione: News / Data: Gio 23 aprile 2020 alle 04:30 / Fonte: Calcioefinanza.it
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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